Altro che resa dei conti: Baldini lancia Zeman e blinda De Rossi
Nessuno tocchi il progetto Roma, o quello che ne resta. I nove punti che separano i giallorossi dal terzo posto sono, a quanto pare, l'ultima preoccupazione del club. Con la squadra che fatica tremendamente e che anziché crescere sembra accentuare i propri difetti e le cervellotiche scelte di Zdenek Zeman che costringono a stare fuori giocatori importanti, almeno per le casse societarie, il club giallorosso rischia di farsi sfuggire di mano la situazione. Ne è consapevole il direttore generale Franco Baldini che quest'oggi, intervenendo alla Rai, ha spazzato via tutte le voci ed i dubbi sul tecnico, sul futuro di Daniele De Rossi e sulla possibilità che, a fronte di risultati modesti e alcune prove imbarazzanti, possa naufragare il progetto nato in estate. Il clima infatti intorno alla squadra è quello della resa dei conti e non si escludeva, in caso di passo falso nella prossima gara col Torino, un ribaltone. "La partita con il Torino non è l'ultima spiaggia per Zeman. La Roma - ha detto con sicurezza Franco Baldini - si riscatterà con questo allenatore. Siamo convinti che lui e la squadra siano assolutamente in grado di rialzarsi. Nessuno può negare che i risultati fino a questo punto siano deludenti, ma non riteniamo un azzardo aver scelto Zeman. I risultati forse dicono questo, però la fase difensiva seguita a Pescara era buona, abbiamo puntato su un allenatore che potesse garantire spettacolo".
Decise le parole del dg giallorosso, anche se la scelta di affidare la panchina al tecnico boemo, inizialmente, era stata motivata come volontà di dare continuità al precedente progetto tecnico di Luis Enrique. In molti avevano nutrito dubbi su questa scelta, o almeno sulla motivazione che ha indotto il club a muoversi in questo modo, e sono bastate poche gare per avere la controprova che i due tecnici sono accomunati soltanto dal 4-3-3, ma per il resto le filosofie sono completamente diverse con da una parte un gioco esclusivamente in orizzontale e da un'altra uno completamente in verticale. Stesso modulo, dicevamo, ma idee diverse che comportano, inevitabilmente, anche interpreti diversi ed è proprio da quest'aspetto che con ogni probabilità sono nate le difficoltà di Zeman che col passare delle idee non riesce a trasmettere le sue idee ai giocatori. "La Roma sta vivendo ogni partita come se fosse divisa in due fasi distinte, quando attacca ci si trova a memoria, anche perché sono giocatori che già si conoscono dallo scorso anno, i difensori invece - ha continuato Baldini - sono quattro giocatori nuovi a parte Burdisso, fin qui fermo anche per infortunio e oltre ad esser nuovi tra di loro sono anche nuovi nel nostro campionato. E' dall'inizio che alcuni organi di stampa hanno una visione critica del nostro progetto, con risultati come i nostri è facile attaccarci ma la società ha investito e gli investimenti hanno bisogno di tempo". Gli investimenti, appunto. Per quanto inizialmente abbiano entusiasmato la tifoseria, nel momento di difficoltà si stanno rivelando un pericoloso boomerang. Spesso la società è intervenuta, dopo diverse sconfitte, indicando come prospettiva quella di migliorare l'ultimo campionato o comunque avviare un progetto a lungo termine. Poco, troppo poco, se si pensa al rosso di bilancio di circa 50mln di euro, più o meno la cifra spesa dalla società al netto delle cessioni. Cifra che aveva piazzato la Roma ai primi posti ai nastri di partenza e che assume un significato ancora più importante se si pensa alla situazione economica difficile di tutte le squadre di serie A che hanno condotto un mercato al risparmio, cedendo e tagliando ingaggi pesanti". Il passo indietro, per ora, è arrivato sulla situazione di Daniele De Rossi: "Le mie parole nella settimana del derby sono state incaute. Non abbiamo intenzione di cederlo - ha detto Baldini - e lo abbiamo dimostrato questa estate. Daniele mi ha detto che non sono state le mie parole ad innervosirlo". Dichiarazioni che almeno serviranno a rasserenare minimamene l'ambiente, anche se è chiaro che a gennaio potrà succedere qualsiasi cosa, soprattutto se la situazione dovesse restare questa.