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Bomber senza gloria: i problemi dell'attacco del Cagliari

Bomber senza gloria: i problemi dell'attacco del CagliariTUTTO mercato WEB
© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport
mercoledì 26 dicembre 2012, 13:002012
di Arturo Minervini

Sarà pur vero che è sempre la somma a fare il totale, ma facendo due conti in casa Cagliari c'è qualche addendo che non è riuscito ad esprimere i valori sperati. Sembra un paradosso, eppure lì, in un reparto molto folto numericamente e ricco di talento c'è qualcosa che proprio non riesce a girare a dovere. La lente d'ingrandimento punta dritta al reparto avanzato isolano, incapace di tramutare in gol un potenziale elevato, confermato dalle tante richieste pervenute al patron Cellino per i suoi bomber, nonostante le polveri piuttosto bagnate. I numeri, in questo caso impietosi, raccontano di un problema ancora senza risoluzione per il tandem Pulga-Lopez. Nella massima serie solo Palermo e Pescara (con 15 reti all'attivo), hanno fatto peggio del Cagliari, fermo a quota 16 realizzazioni - in compagnia del Siena - equamente divise tra gare casalinghe ed impegni in trasferta. Giusto per rendere l'idea, la Roma di Zdnek Zeman - miglior attacco del campionato, ma questa non è certo una sorpresa - ha già all'attivo 42 marcature in diciotto giornate di campionato.
Dopo aver salutato - senza davvero alcun tipo di rimpianto - Joaquin Larrivey, che ha rescisso il contratto con il Cagliari il 28 novembre (per lui 3 presenze e, ovviamente, 0 gol), Pulga e Lopez possono contare su un parco attaccanti composto da Mauricio Pinilla, Marco Sau, Thiago Ribeiro, Victor Ibarbo e Nenè. Nomi di assoluto rispetto, soprattutto per una squadra che - nelle dichiarazioni estive - ha come obiettivo primario la salvezza tranquilla. Eppure, c'è qualcosa che proprio non riesce a far decollare i bomber rossoblù. Ma cosa? La domanda, chi più di loro, se la saranno posta Ficcadenti prima ed il tandem Pulga-Lopez poi. Senza riuscire a trovare una soluzione, definitiva, alle difficoltà del reparto. In particolar modo di alcuni elementi dello stesso. Un bomber, vive di gol. Si nutre di gol. Ed ha bisogno di sentire la piena fiducia. Frase rimasticata più volte, ma terribilmente vera. Ecco, forse il primo elemento da prendere in considerazione in questa analisi è proprio la mancanza di gerarchie definite in maniera chiara, come dimostrano le statistiche.

Marco Sau: 14 presenze complessive, 10 da titolare con 5 reti all'attivo in 826' giocati.

Nenè: 13 presenze complessive, 9 da titolare con 3 gol all'attivo in 714' giocati.

Thiago Ribeiro: 15 presenze complessive, 8 da titolare con 1 gol all'attivo in 675' giocati.

Maurico Pinilla: 10 presenze complessive, 6 da titolare con 2 reti all'attivo in 653' minuti giocati

Victor Ibarbo: 14 presenze complessive, 5 da titolare con 0 gol all'attivo in 598' giocati.

I minuti disputati dai "non tanto magnifici" cinque - almeno fino ad ora - confermano come ci sia stata una discreta alternanza, che ha indotto alcuni a non raggiungere il giusto livello di continuità ed a perdere il feeling sotto porta. Questa una delle possibili chiavi interpretative di tali difficoltà.

La sorpresa Impossibile fare di tutta l'erba in fascio. Opportuno sottolineare la crescita di un ragazzo che ha dovuto lottare tanto per conquistarsi finalmente la maglia del Cagliari. Marco Sau di gol nei campi delle C - con il Foggia - e della cadetteria - con la Juve Stabia - ha segnato una valanga di gol utili a convincere Cellino a dargli una possibilità "a casa sua". Fino a qui, considerando anche le difficoltà iniziali per il cambio di categoria, il ragazzo classe '87 può essere considerato tutt'altro che una delusione. Anzi. Non è un caso se in molti hanno chiesto informazioni per lui - anche il Napoli ha fatto un sondaggio - trovando la porta sbarrata. Marco è destinato diventare una bandiera di questa squadra.

Gli infortuni di Mauricio Sul potenziale non si è mai discusso. Pinilla è una prima punta vera, fisica con buon istinto per il gol. Il cileno, però, paga tanti piccoli problemi fisici che gli hanno impedito di rendere come potrebbe. Per il nuovo anno l'ex Palermo deve esprimere un solo desiderio: evitare infortunio. In tal caso i gol saranno semplicemente una conseguenza.

Mistero Thiago Un po' seconda punta, un po' esterno, sempre più qualcosa di poco definito e poco chiaro. Thiago Ribeiro, alla sua seconda stagione italiana, sta confermando le perplessità nate dopo il suo primo campionato al Cagliari, chiuso con 35 presenze ed appena 4 reti all'attivo. Poco incisivo, spesso evanescente. Un problema.

Maturazione lenta Nelle sue prime apparizioni in rossoblu, Victor Ibarbo con la sua falcata poderosa aveva accecato molti osservatori per il risplendere del suo talento. Ad oltre dodici mesi di distanza, però, il colombiano classe '90 sembra essersi fermato a quel punto. Una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere. Ma il timer che segna il conto alla rovescia sembra essere senza fine.

Lo scontento E' quello più vicino all'addio. Perché ha il contratto in scadenza nel giugno 2013 e perché ritiene di meritare più spazio di quello che gli è stato concesso. Per Nenè sono tante le attenuanti in questa prima parte di stagione tra molte ombre e poche luci.

Il problema - i numeri parlano chiaro - esiste. Ma, come detto, è la somma a fare un totale. Ecco perché, analizzando la sterilità del reparto offensivo cagliaritano, non si può chiudere citando tra i fattori di queste difficoltà anche gli altri reparti. Perché è chiaro che più costruisci, più hai la possibilità di finalizzare. Questione meramente di percentuale. Un atteggiamento più propositivo potrebbe essere il punto di partenza per ritrovare il feeling dei bomber con il gol.