Bruno Uvini, tante opzioni italiane: il pericolo arriva dal Brasile
La vita regala sempre seconde occasioni, quando il valore c'è. Nella prima, il Tottenham disse di no, dopo pochi mesi. Niente Spurs per Bruno Uvini. Il difensore fu rispedito al mittente che, sconsolato, si riaggregò alla rosa del San Paolo. Voleva la Premier League, voleva mettersi alla prova con l'Europa. L'opzione di 3,7 milioni di euro non venne esercitata dai londinesi, ma il viaggio di ritorno, per il Vecchio Continente, era solo rimandato. Per l'Olimpiade, intanto, dove Uvini promette d'essere protagonista nelle prossime settimane. Per l'Italia, magari.
Il Pescara ci pensa fortemente, vorrebbe il brasiliano come rinforzo deluxe per la retroguardia che verrà. Prenderlo, per 2 milioni di euro, non è facile, soprattutto per una questione d'ingaggio: per questo i Delfini pensano di usufruire di una 'partnership' col Napoli, che lo prenderebbe e girerebbe, in prestito o per la metà, in Abruzzo. L'alternativa? Vedere il Parma fare la stessa cosa con l'Inter, in una sorta di operazione Jonathan-bis. Il rischio? Che Uvini ritorni, da Londra, in Brasile. Perché il Cruzeiro offre 2 milioni di euro, cash. Giusto per sottolineare, ancora una volta, la crisi del calcio nostrano. C'era una volta l'Italia, la terra promessa del calcio mondiale.