...con Sala
Uno lo ha sfidato, con l'altro ci ha giocato insieme. Jacopo Sala, centrocampista offensivo dell'Amburgo, ex Chelsea, a TuttoMercatoWeb.com racconta la sua esperienza tedesca, con un occhio a Robben e Drogba, nomi che circolano in orbita Juventus. Intanto il giovane cresciuto nel settore giovanile dell'Atalanta si gode il suo momento. Perché tutto va per il meglio.
È così?
"Sì, mi sono ambientato, tutto va benissimo. Sto avendo il mio spazio cercando di dimostrare il mio valore. Sono contento".
Il suo punto di riferimento?
"Lampard, un modello per tutti. Ho avuto la fortuna di allenarmi con lui, riuscire a rubare qualcosa dai suoi allenamenti è stato importante. Si allena al 110% tutti i giorni ed è un grandissimo calciatore".
Si è allenato anche con Drogba, a cui pensa la Juventus.
"Per la Juventus che crea ma non finalizza molto penso che Didier sarebbe l'ideale. Però è particolarmente legato al Chelsea, è un leader sia in campo che fuori".
Quindi la Juve non ha speranze?
"Penso sia molto difficile che lasci il Chelsea. Sicuramente farebbe comodo a qualsiasi squadra. Come lui ce ne sono pochi, contro il Barcellona ha tenuto da solo l'attacco della squadra".
I bianconeri tengono d'occhio anche Robben. Meglio lui o Drogba?
"Didier, per il motivo che ho spiegato prima. È un finalizzatore e come lui ce ne sono pochi. Poi Robben è un grandissimo giocatore, starebbe bene in qualsiasi squadra. Secondo me alla Juve potrebbe fare bene. Ha avuto esperienze in grandi club, farebbe fare il salto di qualità ai bianconeri. Anche lui".
E lei, quando torna in Italia?
"L'Italia è casa mia. Un giorno vorrei tornare a giocare nel mio Paese, ma per ora qui sto bene in Germania e far bene".
La sua ex Atalanta sorpende.
"Sta facendo molto bene. Nessuno avrebbe mai pensato che potesse fare così bene soprattutto partendo da meno sei. Sono contento per il presidente che ha fatto tante cose per città e società".
La settimana scorsa ci ha lasciato Morosini.
"Non l'ho mai incontrato, all'epoca ero negli esordienti. Però tutti lo descrivono come una persona fantastica. Basta vedere quanta gente è andata al funerale e scritto sui social network".
Morire a ventisei anni giocando a calcio. Fa riflettere, no?
"Soprattutto a quell'età non se lo aspetta nessuno. Si pensa a quello che è successo, ovvio. Mi chiedo come sia possibile che si verifichi un episodio simile con tutte le visite e i controlli a cui ci sottoponiamo. Come è possibile che non abbiano trovato prima eventuali problemi? È strano, ti fa riflettere. E deve far pensare anche i medici. Tutti".
Un po' di tempo fa ci aveva visto giusto: il Chelsea a Stamford Brige ha annientato il Napoli.
"Ho visto la partita. Il Napoli in campo internazionale non ha esperienza, il Chelsea sì. Gli azzurri hanno un grande potenziale, negli anni potranno fare benissimo. Però il Chelsea è un'altra cosa. L'eliminazione dalla Champions League è stata una batosta, ma la squadra ha tutto per rialzarsi e chiudere bene il campionato".