Di Cintio: "Juve, Inter, Milan: I motivi della corsa al grande colpo di mercato"
Gentili lettori,
In questi giorni di frenetiche trattative di mercato tutte le società di alto livello si stanno attivando per cercare di aumentare la loro competitività sportiva ma il problema è che, a livello generale, scarseggiano le risorse per mettere a segno i colpi che potrebbero esser decisivi in Italia e in Europa dove, notoriamente, chi più vince più guadagna. Ed, infatti, non è un segreto che il principio meritocratico cui è ispirato il sistema della Champions League generi introiti di assoluto rilievo per i sodalizi che acquisiscono il diritto a disputare il torneo più importante del Vecchio Continente.
Il concetto cui si ispira è il seguente: guadagna di più chi vince il maggior numero di partite con la conseguenza che, avanzare nel contesto delle varie fasi eliminatorie della Champions League, significa anche produrre ricavi di assoluto rilievo per il club.
Anche per la stagione in corso sono previsti rilevanti guadagni per chi si farà valere nel torneo che designa la Regina d'Europa dove, annualmente, la semplice partecipazione alla fase preliminare dei play off garantisce a ciascuna partecipante la quota fissa di 2,1 milioni.
Ed, infatti, le squadre che hanno partecipato alla fase a gironi di UEFA Champions League hanno già maturato il diritto ad un introito minimo di 7,2 milioni ( per esempio le società eliminate), mentre quella che vincerà il torneo potrà totalizzare 31,5 milioni senza contare i diritti televisivi di cui si tratterà successivamente.
Si pensi che ciascuna delle 32 squadre della fase a gironi, per la ragione di essersi semplicemente qualificata, ha maturato un bonus di partecipazione pari ad 3,9 milioni cui deve esser aggiunto un ulteriore premio di 550.000 per ogni partita disputata.
Sempre nella predetta fase a gironi, una vittoria nella singola partita, nella stagione in corso, è stata "pagata" 800.000 mentre in caso di pareggio la cifra destinata alle società è stata di 400.000.
La qualificazione agli ottavi di finale, invece, ha consentito alle partecipanti di introitare un premio di 3 milioni ciascuna, che salirà a 3,3 milioni nel caso di accesso ai quarti di finale ed a 4,2 milioni per l'eventuale disputa delle semifinali.
La vincitrice della UEFA Champions League riceverà 9 milioni per la vittoria nell'ultima gara della competizione mentre la squadra sconfitta in finale guadagnerà "solamente" 5,6 milioni per la singola partita.
Alle cifre illustrate devono poi aggiungersi quelle relative alla commercializzazione dei diritti televisivi che, per la stagione in corso, è stimata intorno ad 341,1 milioni che verranno distribuiti secondo il valore proporzionale di ogni mercato rappresentato dalle squadre di UEFA Champions League (dalla fase a gironi in avanti) e successivamente verrà ripartito tra le squadre della stessa federazione.
Quanto esposto è sufficiente per comprendere perché questi giorni di calcio mercato siano assolutamente decisivi per l'immediato futuro delle società partecipanti alla Champions League anche se, al momento attuale, appare difficile assestare colpi di alto livello data la difficile congiuntura economica.
La differenza come al solito la faranno i dirigenti migliori.