Ederson, laziale 5 anni dopo
Non si può certo dire che la Lotito non l'abbia voluto, visto il corteggiamento lungo 5 anni. E per cinque anni il giocatore è blindato alla Lazio. Parliamo di Ederson Honorato Campos, per tutti semplicemente Ederson. L'Italia per lui era nel destino e non solo per il lunghissimo inseguimento dei biancocelesti, che hanno dovuto soffiarlo alla concorrenza di altre italiane come Inter e Milan, ma anche perché la sua seconda metà è proprio italiana, Patrizia Pighini.
Ma chi è Ederson Honorato Campos? Nato a Parapuã, piccola città di 11mila anime dello stato di Sao Paulo, cresce nell'RS Futbebol per poi fare il primo salto importante della carriera, nel 2004 all'Internacional di Porto Alegre. Poche partite e poi il passaggio allo Juventude di Caixas do Sul. A gennaio 2005 il grande salto in Europa, destinazione Nizza, Francia. E in Costa Azzurra ci resta ben 3 stagioni e mezzo, illuminando il Municipal du Ray, come in una delle primissime gare, un derby col Monaco nel quale va in gol da 45 metri. Una crescita esponenziale di anno in anno e lo si vede anche dal numero di gol che aumenta progressivamente e lo porta alla ribalta del mercato: se lo aggiudica il Lione nell'estate 2008 proprio quando il ciclo di 7 vittorie consecutive in campionato era terminato. Saranno 4 stagioni di alti (nella prima fase della carriera lionese) e bassi, con incomprensioni col tecnico Claude Puel. Inizia a non giocare, poi sorgono problemi contrattuali, un braccio di ferro con la dirigenza e come conseguenza un'annata, la scorsa, quasi mai giocata.
Dell'esperienza lionese Ederson fa tesoro del primo approccio con le coppe Europee, arrivando in semifinale di Champions 2010. La scadenza naturale del contratto ha portato Ederson a scegliere la Lazio, squadra che più di ogni altra lo ha voluto e fatto sentire importante.
181 cm per 74 kg, Ederson fa valere un buon fisico e allo stesso tempo guizzante, abile da buon brasiliano nella tecnica di base, nel saltare l'uomo e nella rifinitura, come qualsiasi "10" si rispetti. Ed è proprio sulla trequarti il suo habitat naturale, sia come centrale che come esterno dove potrebbe convivere con Mauri, Canreva o Hernanes, altro brasiliano dai piedi fatati. Non può mancare l'abilità sui calci piazzati, mentre fra i difetti una certa fragilità fisica che lo ha portato nel corso della carriera a doversi fermare. L'impatto è stato positivo e stiamo certi che non ci saranno problemi di adattamento al calcio italiano. A giudicare dalla prima intervista da laziale dove ha dimostrato un'impressionante padronanza della nostra lingua, si è capito quanto intelligente e bravo a calarsi in una nuova realtà questo giocatore sia.