Gasparin su Samp-Genoa: "E' derby 365 giorni all'anno"
Attualmente direttore generale del Catania, Sergio Gasparin ha anche guidato il mercato della Sampdoria e Tuttomercatoweb.com l'ha contattato a pochi giorni dal derby. "Parliamo di uno dei derby più belli d'Italia: a Genova si vive ogni giorno. Salendo su un taxi, entrando in un caffè, dove si vivono i magici colori della Samp o quelli del Genoa. Si vive in città con goliardia, è fatto di battute e di prese in giro sino al derby successivo".
Scongiuri ammessi e concessi per i tifosi: chi perde rischia la B, secondo la tradizione.
"Fa parte del verbo che esiste a Genova, ma ogni derby ha una storia a sè. E' una gara particolare, al di là di ogni pronostico, vissuto anche da stati emozionali dei calciatori in modo diverso, ma non credo che perdere voglia dire matematicamente retrocedere. Diciamo che soffrirà per quattro mesi e mezzo sino al derby successivo".
Derby uguale sofferenza.
"E' come il Palio di Siena, solo che lì ci sono diciassette contrade e qua solo due 'fazioni'. Perdere però vuol dire soffrire, vuol dire 'tortura' sino al derby successivo".
Pericoli per l'ordine pubblico?
"Mi auguro sia una gara bella, affascinante, non avvolta da episodi di violenza. Non è vista, poi, solo a Genova, ma nel panorama calcistico con grande simpatia. Per questo si cerca di anticiparla al pomeriggio, ma io confido nelle tifoserie. Chiaro, notte e buio possono creare problemi, ma il popolo di Genova ha responsabilità e senso civico".
Del Neri e Ferrara sono a rischio?
"Non credo e lo spero, visto che si parla di due allenatori capaci che ci stanno mettendo massimo impegno e professionalità. Mi auguro che questa partita non possa fare terminare la loro avventura".
Per Sergio Gasparin cosa vuol dire derby?
"Il derby purtroppo non lo ho mai vissuto in campo, sono andato via quando eravamo quinti, ma l'ho vissuto a Genova negli otto mesi che sono rimasto li
Ho visto una sana rivalità sportiva. A Genova sono stato molto bene in tutte le occasioni , mai mancato di rispetto da parte dei genoani. Una vera educazione basata sul sorriso sulle labbra. Diciamo che mi sarebbe piaciuto vincerlo e da qui tradisco la mia simpatia per i colori Sampdoriani...".