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esclusiva

Kharja: "Genoa, troppe rivoluzioni. Viola, ecco il top player"

ESCLUSIVA TMW - Kharja: "Genoa, troppe rivoluzioni. Viola, ecco il top player"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 21 novembre 2012, 08:302012
di Marco Conterio
"El Hamdaoui felice a Firenze, con lui e Toni il top-player non serve. Genoa, stravolgere sempre non fa bene. Taarabt e Belhanda pronti per l'Italia e qui in Qatar vivo come un principe".

La rinascita della Fiorentina. La crisi del Genoa. Il campionato italiano visto gara per gara. Consigli per gli acquisti alle big di Serie A. Dal sole del Qatar Houssine Kharja regala una fotografia dell'Italia, in esclusiva per Tuttomercatoweb.com. Impossibile, però, non partire dal suo Al-Arabi. "A livello personale sta andando bene, ho già fatto tre gol. A livello di risultati di squadra non molto; dobbiamo ancora vincere, abbiamo fatto tre pareggi e tre sconfitte, ma sono certo che risaliremo, anche perché devono rientrare calciatori importanti".
Dall'Italia al Qatar. Cosa e quanto cambia?
"La vita è bellissima, anche se qui è un gran caldo. Facciamo gli allenamenti spesso al mattino per non 'soffocare', il sole cala alle 17,30. Mare, sole, piscina: diciamo che non ce la passiamo affatto male".
Ed il livello del calcio?
"Anche le squadre iniziano a diventare più 'professionali'. Il livello del calcio non è come in Italia o in Europa in generale, ma ogni anno ci sono giocatori nuovi dall'estero che danno qualità. Puoi prendere tre giocatori non del Qatar per squadra, tutti gli altri sono del posto. Se stai 3-4 anni, però, ti danno la cittadinanza, conti come uno di qui, quindi col tempo il livello si alza".
Nostalgia dello stivale?
"L'Italia mi manca, lì ho vissuto undici anni ma non mi lamento. Mi manca a livello di vita di ogni giorno, di abitudini, ma ripeto: non ho niente da rimproverarmi nè da rimpiangere. Qui è la vita di un principe, non devi preoccuparti di niente: ti danno macchine, case, servizi di ogni tipo. Però ogni tanto sono a Milano, prendo l'aereo e vengo, in cinque ore e mezzo ci sono".
La Serie A vista dal Qatar, da opinionista televisivo.
"La seguo sempre, ogni partita, cerco di vedere ogni gara possibile e noto sempre una differenza: il tifo sugli spalti. Qui adorano il calcio italiano, sono pazzi per Inter, Juventus, Milan e Roma, ma gli impianti sono vuoti, rende un po' più triste il tutto".
Sul campo, intanto, la 'sua' Inter tiene duro nelle alte vette della classifica.
"L'Inter è tornata ad essere la squadra che era, ha avuto un inizio di stagione difficile ma ora è nel posto che le spetta. Ho visto anche la Roma col Torino, spero che risalgano anche i giallorossi".
Dura, però, competere con la Juve.
"La Juventus è la squadra più attrezzata, anche se in qualche gara è stata in difficoltà: ha tenuto l'organico dell'anno scorso con innesti importanti, anche se il Napoli e l'Inter possono insidiarla. Anche la Fiorentina sta facendo miracoli, è una delle più costanti a livello di gioco. Hanno avuto qualche difficoltà iniziale, in trasferta, ma ora hanno ingranato la quinta marcia".
Cambiando una squadra dov'era anche lei, peraltro.


"Hanno fatto bene a fare questa rivoluzione, sono arrivati anche degli ottimi dirigenti come Pradè ed un ottimo allenatore come Montella e sono riusciti a non cedere un big come Jovetic ed altri. Si sono mossi benissimo, hanno fatto bene ad operare così. Vincenzo poi sta facendo bene, la Fiorentina può finire tra le prime cinque: giocano da Dio e segnano pure tutti".
Rimpiange di non essere in questa Fiorentina?
"Chi è in questa Fiorentina si sta divertendo, ma non ho rimpianti, non penso al passato. Mi diverte vederla giocare, tutto qua: sono andato via io, siamo andati via in molti, ma non ho rimorsi".
Chi si gode i viola è il suo compagno di nazionale con la maglia del Marocco: Mounir El Hamdaoui.
"Lo conosco benissimo: la Fiorentina il bomber ce l'ha in squadra, ma sta giocando pochissimo. Segna tanto e se ha fiducia può dimostrare il suo valore. Col Milan ha fatto gol e se Cassani gli avesse dato la palla, avrebbe segnato anche prima. Ha già fatto tanti gol come quello coi rossoneri, anche in Eredivisie. Con lui e con Toni il bomber c'è già: il 'top player' non serve, non ce n'è la necessità".
Crede che El Hamdaoui sia felice in viola?
"Ci siamo visti l'ultima volta col Mozambico, in Nazionale. E' soddisfatto, è contento, si trova bene. Quando non giochi tantissimo magari c'è rammarico ma per lui è una grande opportunità: ha voglia di lavorare e si vuole mettere in mostra nel calcio vero. Quando avrà i 90 minuti pieni nelle gambe, tutti vedranno chi è".
Dalle stelle alle stalle, altra sua ex squadra: il Genoa.
"Il Genoa paga le assenze dei giocatori importanti come Vargas, poi Borriello... Forse la politica di cambiare ogni anno 20 giocatori non paga, non fa bene alla squadra. Ti può andare una volta bene, come alla Fiorentina quest'anno, altrimenti è un rischio. Stravolgere tutto però non offre stabilità, è una politica che non paga".
Altro talento made in Marocco: Mehdi Benatia, pilastro dell'Udinese.
"E' in una grande squadra, da tempo nelle parti alte della classifica. Forse per lui è arrivato il momento, a fine stagione, di cambiare aria, di andare in un club di altissimo livello europeo. E' il 'padrone' della mia difesa in Nazionale: è uno che si sacrifica, io l'ho conosciuto in B in Francia, è uno dei migliori difensori che ci sono in Italia".
La chiosa con altri due prospetti: Younes Belhanda del Montpellier e Adel Taarabt del QPR.
"Sono due fenomeni, giovani e di grandi qualità. Quest'anno hanno trovato qualche difficoltà, ma il valore non si può certo discutere: io li consiglio alle italiane, possono cambiare le sorti di una partita in ogni momento. Belhanda è più centrocampista, più potente, un numero 10. Taarabt è più 'pazzo', che cerca cose in una partita che in pochi tentano. Sono pronti per una grande d'Italia".

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