Martina, Perina: "Grande sfida per me"
Pietro Perina (20) è carico come una molla. Sorriso con un numero imprecisato di denti, tono della voce squillante ed entusiasmo tendente a infinito. Eccolo nel primo giorno di ritiro dell'AS Martina Franca, di cui è il nuovo estremo difensore dopo una vita nel Bari, conclusasi però senza mai esordire in prima squadra.
Da Pietro che si rispetti gli sono state affidate le chiavi della porta del Paradiso martinese, che dalle parti della Valle d'Itria si chiama Seconda Divisione dopo quattro anni di purgatorio tra i dilettanti.
"È una sfida molto grande e importante per me -dichiara sicuro ai microfoni di TMW in ESCLUSIVA- mi confronterò con gente più esperta ma non ho paura. Ho avuto l'offerta dal Martina e l'ho subito accettata, è una bella piazza e voglio godermela. Con l'aiuto del gruppo riusciremo a vincere".
Dove potrete arrivare?
"So che la squadra è competitiva e punta al massimo. Io voglio vincere sempre, non vado in una squadra per perdere. E voglio dimostrare di poter stare tra i professionisti".
Nel gruppo hai ritrovato delle tue "vecchie conoscenze".
"Esatto (Sorride, N.d.R.). Daniele Fiorentino (23) col quale ho condiviso un Torneo di Viareggio ed Ernesto Dispoto (19) che era mio compagno nel Bari Primavera. Sono molto felice di stare con loro, ci sentiamo spesso anche fuori dal campo e siamo molto amici".
Descriviti per i tuoi nuovi tifosi.
"Sono un portiere che esce e si butta. Sono pazzo, istintivo e non ho paura. Forse soffro un po' sulle palle alte, ma migliorerò".
Porti con te la fama di pararigori.
"Riesco a intuirne qualcuno, l'ho imparato da Gillet (33) e da Lamanna (22). Eugenio anche se ne ha parato uno solo l'anno scorso, in casa della Samp allo specialista Foggia (29), posso assicurare che è un fenomeno dagli undici metri. In allenamento li prendeva tutti. A Martina voglio mettere in pratica quanto mi hanno insegnato, anche a livello mentale".
Per esempio?
"Con loro ho imparato a stare sul pezzo, concentrato, perché In una partita puoi non avere un tiro per novanta minuti ma poi sei costretto a fare il paratone all'ultimo secondo. Dalla Primavera alla prima squadra l'approccio cambia tantissimo, è totalmente diverso. In Primavera magari rimanevo inoperoso per tutta la gara, però nessun portiere vuole annoiarsi, io mi diverto scatenandomi".
Nella tua esperienza barese, oltre che n° 1 appunto della Primavera, dal 2010/2011 al 30 giugno scorso sei stato anche il terzo portiere della prima squadra, chiuso dai due titolari inamovibili già citati e da vice affidabili come Padelli (26) e Koprivec (24). Quanto ti è mancato l'esordio tra i grandi?
"Gillet è fortissimo, Lamanna idem. Sono stati anni fantastici, mi hanno aiutato tantissimo. Loro oltre a Padelli e Koprivec sono stati fondamentali nella mia crescita. A me è andata bene anche così".
Ti dispiace aver svestito la maglia del Galletto?
"C'è rammarico per essere stato svincolato ma sono circostanze della vita. Sono ostacoli che in carriera devi superare. Dico sempre che si chiude una porta e si apre un garage (Ride, ndr). Penso solo al Martina, non lo dico tanto per, lo penso davvero".
Quale giocatore della cantera biancorossa appena aggregato per il ritiro individui come potenziale prossima rivelazione?
"Partipilo (17) e Toskic (16) a me piacciono tantissimo. Poi voglio nominarne tre che sono sparsi per l'Italia e a mio parere sono fortissimi. Luigi Monopoli (20) e Dario Cascione (19) ora al Vigor Lamezia, finalmente giocheremo contro, e Feola (20) del Chieti, con il quale c'è una sfida in corso. Quando ci incontreremo daremo battaglia, sia io che lui vorremo vincere (Sorride, N.d.R.).
Come valuti il nuovo corso del Bari imperniato sui giovani?
"Bisogna puntare sui ragazzi italiani, sfruttati poco nel nostro calcio. Nella rosa di mister Torrente ci sono le potenzialità per fare bene. Vedrete Bellomo (21) e Galano (21) quest'anno, faranno sfracelli. Voglio che vincano col Bari, per loro e perché è una piazza troppo importante che non deve rimanere in B".