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esclusiva

Regalia: "Gazza: genio, sregolatezza e tanti ricordi"

ESCLUSIVA TMW - Regalia: "Gazza: genio, sregolatezza e tanti ricordi"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
giovedì 22 novembre 2012, 08:302012
di Marco Conterio

Croce e delizia. Tutto ed il contrario di tutto. Il bianco ed il nero. "Genio e sregolatezza". Il titolo lo regala Carlo Regalia, ex direttore sportivo della Lazio, colui che dopo una lunga ed estenuante trattativa, ha portato Paul Gascoigne in biancoceleste. Gazza oggi sarà all'Olimpico per la sfida tra la sua ex squadra in Italia ed il suo Tottenham e per questo Tuttomercatoweb.com lo ha voluto celebrare con chi lo conosce da vicino. Regalia inizia svelando i retroscena dell'acquisto. "Abbiamo seguito a lungo Paul, ma ci abbiamo creduto più di altri, intavolando una trattativa non semplice, concludendola positivamente. Nella finale di Coppa inglese si è rotto il ginocchio e tutto s'è completato: ci volevano dieci-dodici mesi per riprendersi, siamo intervenuti per prendere Doll, nazionale tedesco, che da noi ha fatto comunque bene. Però, passando da Calleri a Cragnotti, il nuovo presidente lo ha voluto comunque prendere, nonostante l'anno difficile che aveva davanti".
Un vero azzardo e una trattativa bella tosta.
"C'erano grosse difficoltà: il Tottenham era in un mezzo fallimento, la banca voleva i soldi subito e noi la sicurezza che se il giocatore non fosse stato più abile a giocare, avremmo rivoluto i soldi.

Io sono andato via dalla Lazio, ma alla fine dell'anno il giocatore si è rimesso in condizione ed il contratto è stato ritenuto valido, è stata una trattativa complicata e laboriosa".
Valeva, però, ogni lira spesa.
"Come calciatore era un fenomeno: in molti non l'hanno capito, aveva la tecnica dei brasiliani e la forza fisica degli svedesi. Era un giocherellone, uno bizzarro: prima della finale della Coppa d'Inghilterra, si mise a tirare pallonate alla banda, una volta fece anche ridere la Principessa Diana. Era un grandissimo, poi ha fatto fatica coi vizi, ma è sempre stato un umile, un buono, uno sincero, a cui tutti volevano bene".
Buono nel cuore, ottimo sul campo.
"Faceva gol incredibili: aveva tecnica e rendimento, risolveva le partite, non era un egoista. Tornava in difesa, aveva fisico eccezionale e tecnica da brasiliano, dei più grandi".
Un ribelle nato.
"Il classico genio e sregolatezza, è vero. Mi spiace non essere a Roma per incontrarlo, di lui ho un grande ricordo".

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