Gianluca Rossi sull'Inter: "Udine porta tre punti inaspettati"
Vittoria imprevista nel recupero della 33.a giornata da parte della squadra da sempre più imprevedibile, l'Inter. Il 3-1 a Udine, in uno degli scontri diretti decisivi per il terzo posto finale, è semplicemente fondamentale. Ora chi li sente quelli che dopo il pareggio di Firenze volevano rispedire subito Stramaccioni alla Primavera? Adesso proporranno di fargli subito un triennale, per l'intramontabile serie 'noi tifosi equilibrati'. In verità, in un mondo deciso alla fine da una palla che rotola non v'è mai una risposta definitiva, ma una serie di sensazioni e la mia è che l'allenatore più giovane della Serie A sa il fatto suo e, quasi certamente, destinato ad una carriera di livello, al di là dell'Inter. Certo che poi contano i calciatori e si è visto anche oggi: il pensiero maligno, tipico di chi fa il mio 'mestieraccio' è lo stesso del filotto a fine girone d'andata: con l'avvicinarsi del mercato, guarda caso, ci mettono tutti più animo. Ma io amo soprattutto pensare positivo, perché ora al terzo posto, complici le incredibili cadute delle romane, si punta per forza. L'avversario più in forma sembra il Napoli, distante solo due punti, ma atteso subito dall'insidiosa trasferta all'Olimpico contro i giallorossi. A Udine l'Inter è riuscita ad archiviare la pratica già nel primo tempo, soffrendo un po' ad inizio ripresa prima di gestire senza troppi patemi il doppio vantaggio fino al fischio finale dell'arbitro Banti di Livorno. Eppure, come al solito, si era messa subito malissimo, coi friulani in vantaggio dopo appena cinque minuti con Danilo, che ha sfruttato al meglio la 'rabona' di Di Natale e la rifinitura di Armero.
Ma dietro l'angolo è rispuntato Wesley Sneijder ovvero, come ripeto da sempre, l'ultimo fuoriclasse rimasto all'Inter.
I gol che hanno subito ribaltato la partita li ha siglati lui in meno di venti minuti: il pareggio con la complicità di un goffo tuffo di Handanovic, il vantaggio con un tocco di classe su assist di Milito.
In chiusura di tempo è arrivato anche il 3-1 di Alvarez, lanciato da Guarin in lento contropiede solitario, sufficiente però a sbilanciare Danilo con una serie di finte e Handanovic con un colpo da biliardo verso il palo più lontano.
Il doppio fantasista, Sneijder più Alvarez, alle spalle di Milito è stata proprio la mossa vincente di Stramaccioni, anche perché i due, oltre ai gol, udite udite, sono rientrati spesso in copertura. E Stankovic, davanti alla difesa, ha randellato e lanciato come ai tempi belli.
Per l'Udinese la flessione continua. Di Natale si è limitato a qualche giocata d'autore: troppo poco per spaventare Julio Cesar, decisivo su Floro Flores nel finale.
Ecco allora la prima vittoria esterna dell'era Stramaccioni, il cui bilancio interista è ora di 3 vittorie e 2 pareggi, oltre al ribaltamento del confronto diretto con l'Udinese. Hai visto mai...
In serata invece il Real Madrid di Mourinho ha lasciato la Champions, complice una quantità esorbitante di errori dal dischetto: il pallone dell'ultimo rigore calciato da Jorge Ramos è finito a bordo di un Airbus A380 che stava sorvolando Madrid: Mou forse se lo sentiva, visto che in quel momento stava in ginocchio sul sacro prato del Bernabeu, ancora virato di nerazzurro. In ogni caso la Champions la rivincerà presto, intanto ripensi anche lui a quella straordinaria vinta con l'Inter!