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Il bivio di Kakà, per ritrovare il diavolo serve un sacrificio

Il bivio di Kakà, per ritrovare il diavolo serve un sacrificioTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 25 luglio 2012, 19:302012
di Arturo Minervini

"Un cristiano, marito e padre che ama il calcio". Questa la descrizione che da di se Ricardo Kakà sulla sua pagina Twitter. Un ragazzo sempre composto, misurato, capace di uscire dalla righe della normalità (perchè di questi tempi è un difetto) solo su un campo da calcio. Uno che nella sua personalissima scala dei valori ha messo sempre al primo posto la famiglia e Dio. Dio e la famiglia. Ma nel cammino tracciato dal Signore può capitare di trovarsi, capita ogni giorno a dirla tutta, a dover fare una scelta. La strada si biforca, c'è una destra o una sinistra da imboccare ed una valanga di dubbi da fugare. Il classico bivio, la decisione che può cambiare il tuo futuro, ma che inevitabilmente determina una rinuncia. Da un lato c'è il Real Madrid, l'ingaggio milionario e la prospettiva di assaporare l'amaro gusto della panchina. Dall'altro c'è la suggestione di un ritorno verso la vecchia casa, verso quel rossonero che ti ha tinto di gloria. Di mezzo una pioggia di soldi e la consapevolezza che per tornare al Milan bisognerebbe dire addio a qualche milione sullo stipendio.

Strana storia quella di Ricky, idolo indiscusso della Milano rossonera trascinata sul tetto d'Europa con una serie di prestazioni memorabili nell'anno di grazia 2007. Con la falcata lunga Ricardo sul prato di San Siro era come un animale che domina la sua zona, spettacolare in ogni suoi gesto, capace di attrarre ammirazione e simpatia anche da parte di chi aveva legato il cuore a colori differenti. Questione di stile. Anche in cima al mondo il brasiliano non ha mai abbandonato i tratti dominanti della sua indole di ragazzo perbene. Alzando il Pallone d'oro nel 2007, tenendosi dietro gente come Cristiano Ronaldo e Leo Messi, sembrava il ragazzino di sempre, con il suo sorriso e l'espressione imbarazzata ed il sorriso sincero di un campione dentro e fuori da quel rettangolo verde.

Le belle favole rischiano, purtroppo, di essere minacciate dagli interessi. Arriva l'estate 2009, c'è un bilancio da risanare in casa, già allora, e c'è un Real Madrid disposto a tutto per aggiungere l'ennesima figurina ad "edizione limitata" al suo album. Inevitabile la separazione, niente spazio ai dubbi, c è una via dritta da percorrere destinazione Madrid. Una strada sempre in salita per lo sfortunato Ricky, perseguitato dai problemi fisici sin dai primi giorni in terra spagnola. Una terra in cui Kakà non si è mai sentito a casa, sempre in discussione, costantemente sulla forca mediatica per il prezzo esorbitante del suo cartellino che non aveva dato i risultati sperati. Un percorso, o meglio un girotondo parafrasando Venditti e Galliani, che ha portato Ricardo a compiere un giro immenso senza che la scintilla scoccasse mai. Nella testa c'è sempre il primo amore. C'è quella Milano che è stata casa sua, che lo ha portato in cima al mondo. Certi amori non finiscono, ma per ritrovarsi bisogna essere disposti a rinunciare a qualcosa. Nel caso specifico al "vile", dinanzi all'amore, denaro. Ecco il bivio, fai la tua scelta...