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Inter, Ranieri: "Motta? Non l'ho salutato. Serve un esterno"

Inter, Ranieri: "Motta? Non l'ho salutato. Serve un esterno"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
martedì 31 gennaio 2012, 13:302012
di Luca Bargellini
fonte fcinternews.it

Claudio Ranieri è sorridente e la conferenza stampa pre-Palermo è un appuntamento importante. Si torna sulla debacle di Lecce, ma il mercato adesso imperversa.

Mister, domani arriva il Palermo.
"Le difficoltà sono che veniamo da due sconfitte consecutive e il Palermo da due vittorie di fila. Loro sono in risalita, dobbiamo fare una gara gagliarda di qualità".

Thiago Motta convocato ma potrebbe partire. L'ha salutato?
"Non l'ho salutato, o l'ho salutato come gli altri, perché spero di averlo domani. Ma voi sapete sempre più di me, vediamo, aspettiamo e tra 6 ore non parleremo più".

La questione tattica di Sneijder? Ora è un problema?
"Ne parleremo nella riunione tecnica, stasera. E' logico che i giocatori importanti devono giocare ma serve un equilibrio, ci sto provando. Non è un problema, il difficile è inserire gente come Wesley o Forlan nel tessuto della squadra, se loro ci entrano possiamo fare meglio altrimenti metto la squadra che lotta e corre di più, non ci penso due volte. Ci provo finché posso".

Le operazioni di mercato sono orientate al 4-4-2?
"Vediamo quello che riusciamo a realizzare e valutiamo, non sempre si realizza quel che si desidera".

L'Inter ha tanto problemi, secondo voci esterne. Ma i vantaggi quali sono di questa rosa?
"Io tutti questi problemi non li ho... (ride, ndr). I vantaggi sono poter dare fiato ai giocatori basilari, ma bisogna anche saper valutare se conviene sfruttare la forma di chi sta benissimo, anche perché la forma non dura otto mesi. Avere abbondanza comunque non crea assolutamente problemi, come accade invece quando ci sono emergenze".

Non pensa che in Italia siamo troppo ipnotizzati dal risultato nei giudizi?
"E' parte del nostro immaginario. Da noi è più importante il risultato rispetto al gioco della singola gara".

Con uno Sneijder in più e un Motta in meno sarà ricominciare con qualcosa di diverso?
"Le basi ci sono, ma inserire Wesley dal momento che lo vedo dietro le punte porterà del lavoro da fare, perché nell'assimilare il trequartista con le due punte richiede più sacrificio. Quando giochiamo compatti facciamo risultati, quando siamo lunghi no. Thiago Motta? Non sempre ha giocato, ma lui è un giocatore unico, non ho un ricambio con le sue caratteristiche per cui spero rimanga".

Si è visto un po' di nervosismo tra Sneijder, Pazzini, Motta...
"Magari il nervosismo di Thiago è diverso da quello di Wesley e Pazzini, che è quello di voler far bene. Dobbiamo rimanere sereni e calmi perché stavamo facendo bene".

Arriverà un esterno?
"Ci servirebbe e dovremmo prenderlo, se riusciremo sarò il più felice al mondo altrimenti farò di necessità virtù".

A Lecce Sneijder non ha interpretato bene il modulo?
"Wesley e anche le due punte devono interpretare meglio il ruolo. Seconda punta in un 4-4-2? L'ha sempre un po' fatto perché ama stare tra le linee, lavorare per l'attacco, ma o hai una squadra disposta a far tutte e due le fasi si può altrimenti scoppi, Mourinho fece quadrare il cerchio alla grande con Eto'o, Pandev e Zanetti larghi, ma Sneijder era anche sempre lì a prendere palla tra le linee. Ma questa non è l'Inter del triplete e dobbiamo adoperarci tutti per far bene, avete visto che richiamavo le punte e Alvarez a Lecce. Ci piace parlare del Barça, loro giocano benissimo ma Guardiola ha dei giocatori da Play Station, e la cosa meravigliosa di Pep è che fa riconquistare a tutti il pallone, lì non c'è nessun ego, tutti i giocatori che prendono sono fatti per giocare per la squadra. Le squadre più forti sono quelle che fanno bene le due fasi, offensiva e difensiva, quando ci riusciremo saremo una buona squadra".

Sneijder è ancor più importante per un'Inter senza Motta?
"Sneijder è già necessario e importante, è basilare che capisca quel che vuole il tecnico, altrimenti rimane in antitesi, la squadra parla una lingua e la parla bene, lui ne parla un'altra. E' bene che impari a parlare questa lingua".

Da domani, con altri centrocampisti si potrebbe soffrire meno la riproposizione del rombo?
"Per poter cambiare modulo servono giocatori che sappiano interpretarlo. Tutto può essere, ma è il campo che deve dirmelo".

A domanda di FcInterNews.it: come valuta Juan?
"Non l'ho ancora visto, ma è un difensore duttile e interessante. Lo valuteremo, sta qui con noi, sa fare più ruoli in difesa".

C'è una difficoltà tra Sneijder e l'Inter? E con i nuovi che arrivano, vuol dire che i vecchi non danno più qualcosa?
"Quest'analisi mi sembra un necrologio. I giocatori esperti mi stanno dando tutto benissimo perché se abbiamo fatto questa cavalcata è grazie a loro e ai vari Faraoni, Nagatomo e così via. Su Sneijder, deve tornare a giocare come nel primo anno, quello del triplete: faceva praticamente la seconda punta, ma il mio discorso è: riuscirò a giocare con due punte più lui? Se sì sarò felice, altrimenti farò due punte o una punta più lui, lascerei quindi il discorso degli anziani. Ma ripeto, io voglio che tutti giochino all'attacco e in difesa. Quando perdi palla, devi andare a riprenderla".

Sembra sia arrivato un momento di svolta per l'Inter.
"E' vero, è un periodo di svolta. Dobbiamo svoltare prima che inizi la Champions, ben vengano questi due schiaffoni che ci dicono: 'Ragazzi, cosa state facendo?'.

Su Sneijder, lei ha già mandato in panchina tanti giocatori...
"Non ho paura a mettere fuori qualcuno, la squadra è composta da undici giocatori. Io proverò, dovrò capire in tempi rapidi cosa si può fare".

Se dovessero cederle Motta si sentirebbe poco ascoltato?
"No, perché so le problematiche che ci sono. Non mi sentirò ascoltato o meno, siamo una squadra e anche in questo ho la mia voce in capitolo e ci sono delle problematiche da analizzare insieme".

Lo scudetto è archiviato?
"Andiamo passo dopo passo, quelle davanti volano. O si fermano o non ce la facciamo, per ora cerchiamo di attaccarci al carro della Champions".

Il periodo per la scelta di come giocare è breve? Dipende dai giocatori che arriveranno, ma uno (Guarin, ndr) non arriverà in tempi rapidissimi...
"Il periodo è molto breve. Andremo avanti con le nostre idee, chi arriverà dovrà adattarsi al nostro modo di agire".

Guarin ti piace?
"Sì, ma non è ufficiale (ride, ndr). E' un buon giocatore, struttura importante, ha qualità e forza fisica, ci darà una grossa mano e mi auguro che possa essere pronto al più presto. Stanno facendo le visite mediche e vedremo".