Intervento presidenziale: Allegri al Milan ha sette vite
Ci risiamo. E' bastata una sconfitta per rimettere tutto in discussione. Il Milan formato 2012/13 è così. E' destinato a soffrire, ad attraversare una delle stagioni più delicate della gestione Berlusconi. A farne le spese per primo, in questo enorme marasma, sembrava dovesse essere Massimiliano Allegri. Il tecnico più discusso di questo primo scorcio di stagione. A mettere nei guai l'allenatore toscano i 14 punti conquistati in 12 giornate. Pochi, troppo pochi. Per una media che nelle aspettative estive doveva essere da corsa al terzo posto e, invece, si sta rivelando da corsa salvezza. Un andamento peggiore di qualsiasi più nera aspettativa.
Contro la Fiorentina è arrivata la settima sconfitta stagionale. Un ko da resa dei conti. "Allegri non è mai stato in bilico come ieri sera", titolavano oggi tutti i tg sportivi. Verità sacrosanta vista la riunione che aveva tutte le caratteristiche di una serata organizzata per le decisioni importanti. La ricostruzione è questa: Silvio Berlusconi rientra dal suo viaggio in Kenia, non vede la partita, ma si informa dell'andamento della partita che prende subito una piega maldestra. Arriva a Milano e convoca Adriano Galliani. Un colloquio tra i due massimi dirigenti rossoneri prima di convocare in tarda serata Max Allegri. Se non sembra la chiamata per un esonero questa...
Invece no. Allegri, Berlusconi e Galliani tracciano le linee guida in vista dei prossimi impegni. Chiacchierano di ciò che non va, di scelte tecniche che non sempre si stanno rivelando giuste (perché escludere Bojan dopo le ultime prestazioni dello spagnolo?), ma decidono insieme di non cambiare strada.
Berlusconi farà visita alla squadra prima della trasferta di Napoli. E' questa l'unica decisione rivelata al grande pubblico l'indomani della riunione milanese rimasto top-secret. Il numero uno rossonero per la prima volta nella stagione si farà vedere a Milanello per spronare la squadra in vista di una gara delicatissima. Una partita che catalizzerà le attenzioni attorno alla squadra rossonera. Non si parlerà più di Allegri e della sua panchina traballante. Almeno fino all'ottava sconfitta...