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Juve, con Conte a Marzo campionato finito. Moratti, che attacco! Innamorati di Montella. Stroppa, il problema a Pescara non eri tu...

Juve, con Conte a Marzo campionato finito. Moratti, che attacco! Innamorati di Montella. Stroppa, il problema a Pescara non eri tu...TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 19 novembre 2012, 00:002012
di Michele Criscitiello
Nato ad Avellino il 30-09-1983. Lavora a Milano, Capo-Redattore e volto di punta della Redazione di Sportitalia. Direttore Responsabile di TuttoMercatoWeb. Scrivi e contatta: mcriscitiello@sportitalia.com

Partendo dal presupposto che in Italia non riusciamo proprio a guardare avanti, commentiamo solo per 30 secondi le ultime futili polemiche tra la Juventus e Moratti. Questa volta il Presidente dell'Inter è scivolato su una buccia di banana. Ritirare fuori, dopo la partita con il Cagliari, calciopoli e le storie del 2006, non ha senso. Per tre ragioni, almeno: risparmiateci le belle frasi prima di Juve-Inter, dove Agnelli estende l'invito e Moratti gentilmente declina ma ringrazia. Dite pubblicamente che vi "odiate" ed evitiamo falsità e teatrini. Scusate ma, a queste condizioni, preferiamo l'altro teatrino: Cassano-Conte. Non può Moratti accusare indirettamente la Juventus per le inefficienze della squadra di Nicchi; sono scarsi, suscettibili e protagonisti. Moratti ha ragione: gli arbitri stanno sbagliando l'impossibile con i nerazzurri ma attaccare la Juve serve solo ad inasprire gli animi. Perchè tirare in mezzo i bianconeri? A maggior ragione, dopo che la Procura Federale gli ha "tagliato" le gambe squalificando, senza uno straccio di prova, il proprio allenatore. Ultima considerazione: se l'Inter punta allo scudetto deve vincere contro il Cagliari; pochi se e pochi ma. La verità è che Inter e Napoli non sono ancora pronte per puntare al titolo. Stramaccioni, dopo Torino, doveva lanciarsi dal trampolino e, invece, è finito in acqua con tutte le scarpe. Un punto tra Atalanta e Cagliari non può soddisfarre le pretese di una tifoseria che sognava imprese clamorose. Il Napoli, semplicemente, non ha gli uomini per ambire al tricolore. Troppa differenza tra Hamsik-Cavani-Insigne e le media della squadra. L'8 dicembre, sul trampolino dove non è salito Strama ci salirà Antonio Conte e siamo certi che in quel caso la Juventus prenderà il largo. Tornerà incattivito e la sua aggressività la trasmetterà alla squadra.

Dopo le vacanze di Natale, si preannuncia una fuga solitaria. E' stata l'ennesima domenica dove il Signor Vincenzo Montella ci ha riempito gli occhi. La sua Fiorentina, se continua di questo passo, merita il ritorno in Champions e qualcosa di più. Alla faccia dei fenomeni che dicono che occorre tempo per assemblare una squadra completamente nuova. Pensiamo ad elogiare Guardiola, giustamente, ma non ci accorgiamo (vero Baldini?) di chi abbiamo in casa. Montella è l'allenatore del 2020. Non fa show televisivi se perde una partita, o se la vince a Torino, non stressa i suoi giocatori con inutili paranoie, tatticamente è preparato e si fa amare da società, tifosi e spogliatoio. Con Conte rappresenta il prototipo di allenatore moderno. Mazzarri, Stramaccioni e Allegri, seppur bravi, hanno dei limiti; gli altri due ancora non li hanno fatti emergere.
Chiudiamo con Pescara. Stroppa se n'è andato da signore. Il problema non era lui ma chi non ha fatto un calcolo elementare. Se resti in serie A guadagni 28 milioni di euro, se torni in B (oltre al paracadute) porti a casa, al massimo, 4,8 milioni di euro. Stroppa ha fatto un miracolo: 11 punti in 13 giornate con quella squadra. Le potenzialità erano di 4-5 punti, ne ha fatti più del doppio. Dove sono finiti i soldi della cessione di Verratti? Stroppa se n'è andato con una squadra in piena lotta per la salvezza, lui sì che si è salvato...