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Juve, per lo scudetto c'è un avversario in più

Juve, per lo scudetto c'è un avversario in piùTUTTO mercato WEB
© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport
lunedì 16 gennaio 2012, 15:182012
di Antonio Vitiello
fonte articolo di Valentina Buzzi per Sportitalia

C'è un primato che rende orgogliosi e un pareggio che suscita qualche rimpianto. La domenica bianconera è piena di contrasti emotivi, ma alla fine la Vecchia Signora va a letto con un mezzo sorriso grazie all'Inter che ferma nel derby la corsa rossonera. La Juventus è sola in testa alla classifica e puo' fregiarsi di una leadership impreziosita da record: 18 risultati utili consecutivi, costruiti a piccoli passi, con 10 vittorie e 8 pareggi. L'ultimo, in casa con il Cagliari, fa più rabbia degli altri perchè i bianconeri avrebbero potuto approfittare del turno favorevole e allungare sul Milan, impegnato nella stracittadina. La classifica, invece, rimane corta e rivaluta l'Inter nella corsa tricolore. Un'avversaria in più per Conte che sembra soffrire della maledizione rossoblu: oltre al Cagliari, punti persi anche con Genoa e Bologna. Tre indizi che fanno la prova di un vecchio vizio: la Juve fa forte negli scontri diretti e rallenta negli impegni più semplici sulla carta. E pensare che con il Cagliari, Marchisio e compagni erano partiti benissimo , trovando il vantaggio dopo solo 7 minuti al termine di una bellissima azione di prima timbrata da Vucinic.

Ma l'entusiasmo si è affievolito minuto dopo minuto fino al gol di Cossu, a inizio ripresa. Nel mezzo anche un paio di rigori reclamati dai sardi per i tocchi di mano di Bonucci e Pirlo, segni della perduta concentrazione. Una volta incassato il pareggio, la Juve non ha reagito da grande, cercando il sorpasso attraverso trame nervose e confuse. Inefficaci gli ingressi de Del Piero e Krasic: l'irriconoscibile biondino ha sprecato la chance della vita a pochi minuti dal termine, scatenando in tribuna la reazione scomposta di Agnelli. A Conte manca proprio un jolly che risolva le partite ingarbugliate, ma ancora di più un attaccante che segni con regolarità. I 3 gol di Vucinic sono pochini, Pepe e Matri brillano a intermittenza, Marchisio non puo' sempre indossare l'abito da supereroe. Il dubbio, e la speranza, è che Borriello diventi l'uomo giusto per tirare la volata.