Juventus, col Parma esordi mai banali
Parma, dolci e amari ricordi all'esordio. Quello del 26 agosto sarà il 3° scontro all'esordio fra le due squadre, a partire dal 1990, quando i ducali misero piede per la prima volta nella loro storia in Serie A. Allora sembrava non esserci storia: i gli emiliani che si affacciavano per la prima volta nel massimo campionato sembravano la classica matricola destinata a ballare una sola stagione, con una squadra sostanzialmente immutata con gli innesti dei tre stranieri di rito: Claudio André Taffarel (primo portiere straniero in Serie A), il difensore belga Georges Grun e l'ala svedese Thomas Brolin: tutti e tre scovati ai mondiali di Italia '90. Una squadra simpatica, che non aveva niente a che vedere con la rivoluzionaria Juventus targata Montezemolo, con Gigi Maifredi, reduce dagli anni di calcio champagne a Bologna, in panchina. Il tecnico bresciano era già stato prenotato da un anno e prometteva vittoria e spettacolo. La Società non gli fa mancare nulla: Julio Cesar in difesa, lo sgusciante Thomas Hassler come ala destra, la giovane promessa Paolo Di Canio e soprattutto Roberto Baggio, consacratosi a Italia '90 e acquisto più costoso dell'epoca con i suoi 25 miliardi di lire. Una squadra votata completamente all'attacco, pronta a schiantare qualsiasi avversario. Il pomeriggio del 9 settembre 1990, però, vede un altro giocatore protagonista: Nicolò Napoli, onesto terzino, che apre le marcature. Poi è Roberto Baggio, su rigore, a segnare la sua prima rete in campionato in bianconero (anzi, in nero, vista l'inedita divisa della Juve in quel pomeriggio). Alessandro Melli entrerà nella storia del Parma come primo marcatore dei ducali, sempre su calcio di rigore. A fine anno l'incredibile epilogo: il Parma, partito per salvarsi, chiude addirittura in zona Uefa e conquista l'Europa al primo colpo. La Juve, favorita per il titolo, dopo un girone d'andata a lottare per il vertice inizia a inanellare una serie di risultati negativi che la fanno finire gambe all'aria, fuori dall'Europa, sbattuti fuori proprio all'ultima giornata col ko di Marassi contro il Genoa. Una delle stagioni peggiori degli ultimi 25 anni e solo con Delneri, vent'anni dopo si riuscirà nell'impresa di non raggiungere un piazzamento europeo.
Completamente opposto l'esito del campionato 2011/2012: la Juve senza coppe deve esordire a Udine. Poi arriva lo sciopero dei calciatori e la prima giornata viene rinviata. L'esordio arriva così due settimane dopo. È un esordio particolare perché nell'ora di pranzo, alle 12.30. Ma è un esordio particolare perché si gioca nel nuovo Juventus Stadium, un gioiello che non ha eguali in Italia. L'atmosfera è di festa, eccitazione, dovuta soprattutto al nuovo impianto. Lo stadio esaurito come ai bei tempi, l'adrenalina a mille. Come 22 anni fa anche questa Juve è rinnovata: nuovo allenatore, nuovi giocatori. Ma meno primedonne. Il Parma è praticamente schiantato: apre Lichsteiner nel primo tempo, poi arriva no gli affondi di Pepe, Vidal e Marchisio. Solo per la bandiera arriva il gol di Giovinco su rigore nei minuti di recupero. La sensazione in quel pomeriggio è che ci si sarebbe divertiti. A ragion veduta, con uno scudetto fra i più belli della storia bianconera, senza subire nemmeno una sconfitta. E chissà che ricominciare di nuovo nello stesso stadio, con lo stesso avversario e magari con lo stesso clima di festa, che darà il bentornato ai campioni d'Italia non porti allo stesso risultato.