La chilena di Osvaldo, il fuorigioco e il Milan: top e flop del campionato

Inter e Napoli tornano sul pezzo, la Juve c'era già, il Milan affonda. Il quadro di una prima di campionato che passa agli archivi viene completato dalla domenica serale, con il pareggio della Roma come sorpresa maggiore dopo la sconfitta dei rossoneri, patita nell'aperitivo delle diciotto. Il segno X della squadra di Zeman è però viziato da errori arbitrali, mentre la Lazio espugna Bergamo, il Genoa regola il Cagliari e la Fiorentina ritorna al sorriso dopo un'annata, quella scorsa, parecchio buia.
I top
Stevan Jovetic - Due gol importantissimi, il primo fortunato mentre il secondo ai limiti del capolavoro. Il montenegrino dà grandi garanzie sin dalla prima partita, se dovesse arrivare Berbatov potrebbe promettere davvero scintille. In ogni caso, lui sì, è un top player. Un po' come Cavani.
La rovesciata di Osvaldo - Torna Zeman in Serie A e fa subito divertire (e discutere). Il gol di Nico Lopez è stupendo - oltre a essere il primo di una probabilmente lunga serie - ma quello dell'italoargentino rimane una perla per la potenza e la coordinazione dimostrata dopo l'impatto col pallone. Una chilena da impazzire.
Andrea Costa - Eroe nella vittoria contro il Milan, di testa infila Abbiati sugli sviluppi di una palla inattiva. Per il resto la Sampdoria soffre poco anche grazie a quel frangiflutti magnifico davanti alla difesa che risponde al nome di Obiang.
I flop
Il Milan - Impalpabile per più di ottanta minuti, una volta andato sotto si sveglia un pochino e rischia anche di segnare. Certo è che giocare senza una punta capace di dare profondità alla manovra e far risalire la squadra non aiuta. Siamo tornati al Milan di qualche anno fa, senza Ibra non c'è nessuno che sblocchi il risultato con le piccole. Ma c'è una differenza: stavolta, al gol del vantaggio, i rossoneri non sono andati manco troppo vicini.
Il fuorigioco - Quello di Lichtsteiner, per fortuna ininfluente per la (meritata) vittoria della Juventus sul Parma, ma anche quelli del Catania. Marchese è un caso emblematico, quasi impossibile pensare che non si vedano quattro giocatori oltre la linea della difesa. Che il guardalinee sia un pochino distratto dal giudice di porta?
La difesa del Palermo - I rosanero continuano a cambiare allenatore, ma il risultato non cambia. Tre gol alla prima di campionato. Qualunque tecnico, sia esso difensivo, equilibrato o spregiudicato, napoletano, bergamasco o veneto, la sostanza rimane quella. La retroguardia più costante (nel prendere gol) dell'italica pedata ritorna anche nella prima di Sannino. Uno che, l'anno scorso, in 38 partite alla guida del Siena - non proprio una corazzata - aveva subito tre gol solamente in tre occasioni, con Parma, Lecce e Milan, con le ultime due a salvezza acquisita. Cambiano gli interpreti, ma il risultato non cambia: che sia colpa dell'unico punto in comune?