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La favola di Mister Di Matteo: dalle ceneri del Wimbledon a Monaco

La favola di Mister Di Matteo: dalle ceneri del Wimbledon a MonacoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 26 aprile 2012, 13:352012
di Marco Conterio

Il Milton Keynes Dons è una squadra senza storia. C'era una volta il Wimbledon, squadra di Londra emigrata a nord della City. Questione di soldi, di sterline, ma con il passato non si scherza. Un anno di proteste, da parte dei tifosi che sino a dieci anni prima erano abituati alle delizie della Crazy Gang di Fashanu e soci, ma la Football Association disse di no. Il Wimbledon si poteva trasferire a Milton Keynes, primo storico passaggio di un club inglese da una città all'altra. Il risultato? Nacque l'AFC Wimbledon, squadra dei tifosi, dai bassifondi della Pyramid inglese. La storia che vogliamo raccontare, però, non è questa. E' quello di un allenatore che, dalle ceneri del Wimbledon Fc, divenuto poi nel 2004 Milton Keynes Dons Fc, è diventato tecnico di una finalista di Champions League. No, non Paul Ince, gladiatore della scapestrata Inter di Moratti. Parliamo di Roberto Di Matteo, che ritiratosi a 31 anni dopo lunghi infortuni, decise di intraprendere la carriera di allenatore. Sostituì proprio l'ex mastino del Boro, accompagnato dall'ex compagno Eddie Newton come assistente.

Fallì, nonostante una splendida ed inattesa annata, la promozione, dopo la sconfitta nella semifinale dei play off contro lo Scuntrhorpe ai calci di rigore. Poi, il WBA, la grande occasione, nel 2009-2010. Con una squadra tosta, fatta più della sua grinta che di qualità e giocate sopraffine, arrivò secondo dietro al Newcastle, guadagnandosi la Premier League, dove restò anche l'anno successivo, sino all'esonero del 5 febbraio 2011 a seguito della sconfitta per 3-0 in casa col City. I tifosi lo avrebbero ancora voluto alla guida del WBA, visto che in quella stagione Di Matteo fu anche nominato tecnico del mese nel 2010. Fallito l'assalto del Birmingham, arriva a sorpresa la scorsa estate la chiamata del suo club del cuore. Il Chelsea. Lì doveva aveva segnato pagine storiche da giocatore, lì dove aveva lottato e vinto trofei e dure battaglie, intraprendeva la sua carriera da secondo di Andrè Villas-Boas. Il resto è storia nota, recente. Dopo la cacciata del presunto Special Two, inizia la splendida cavalcata di Di Matteo. Una finale di FA Cup da giocare il 5 maggio con il Liverpool, un posto Champions da raggiungere in Premier League e soprattutto la finale dell'Europa che conta, il 19 maggio, a Monaco di Baviera contro il Bayern di Robben e Ribery. Ed il sogno continua.