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Lavezzi, Cassano e Thiago Silva: nostalgia o ipocrisia?

Lavezzi, Cassano e Thiago Silva: nostalgia o ipocrisia?TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
venerdì 21 dicembre 2012, 22:302012
di Arturo Minervini

E' una storia che un pò ha stancato, come il tormentone musicale che può risultare gradevole al primo ascolto ed insopportabile dopo qualche giorno. Si disserta di quella nostalgia - presunta - che si abbatte sul calciatore dopo aver chiuso valigie, baciato nuove maglie e detto addio ai vecchi tifosi. La casistica - considerando anche il moltiplicarsi dei trasferimenti - è in continuo aumento. Il copione snocciolato - più o meno - è quasi sempre allineato sulla stessa falsa riga. Tipo "Un giorno mi piacerebbe tornare, non so bene in che era ed in quale galassia. Però mi piacerebbe". Astrazioni contemporanee, sviolinate che probabilmente nascondono un bricioli di ipocrisia.

Quella che ci siamo ormai messi alle spalle, è stata l'estate degli addii dolorosi. Il primo ad iscriversi al club della "Nostaglia canaglia" era stato Antonio Cassano, quando ormai aveva fiutato che il suo tempo al Milan era giunto al termine. Messaggi lanciati alla Sampdoria, dopo essere andato via sbattendo la porta in faccia, anche dopo il trasferimento all'Inter: "Mi piacerebbe chiudere la carriera alla Samp". Un po' come dire alla donna amata "vado a spassarmela negli anni migliori, ma poi torno...".

Da Fantantonio ad Ezequiel Lavezzi. Anche l'ex Napoli, nella straziante (?) lettera d'addio ai tifosi azzurri aveva applicato il clichè della bandiera ammainata afflitta da nostalgia. "Nel calcio, come nella vita, non sai mai il destino cosa ti riserverà. La porta di un possibile ritorno resterà per me sempre aperta e, se non come calciatore, tornerò di nuovo per ricordare tanti momenti di felicità e gioia. Nel calcio, come nella vita, non sai mai il destino cosa ti riserverà. La porta di un possibile ritorno resterà per me sempre aperta e, se non come calciatore, tornerò di nuovo per ricordare tanti momenti di felicità e gioia". Messaggi d'amore lanciati a più ripresa anche dalla nuova dimora parigina. Ma come? Lavezzi non era andato via perché ossessionato dalle eccessive attenzioni dei tifosi partenopei? Pocho, non si può avere tutto nella vita...

E poi c'è Thiago Silva, caso probabilmente differente rispetto ai due precedenti. Per un motivo piuttosto semplice. Il brasiliano non ha scelto di andar via. Anzi. E' stato sacrificato sull'altare del bilancio rossonero, quando probabilmente la sua volontà sarebbe stata quella - in questo caso - di restare a Milanello. "Ho tanta nostalgia del Milan, mi manca e rimarrà per sempre nel mio cuore. Futuro? Mi piacerebbe tornare al Milan, è la squadra più titolata al mondo. Se dovesse capitare in futuro ci tornerei volentieri". Questo il messaggio d'amore lanciato dal brasiliano ai suoi vecchi colori. L'ennesimo attacco di nostalgia, in questa estate fatta di partenze eccellenze e rimpianti più o meno reali. Un po' come questa sindrome nostalgica.