LIVE TMW - Agnelli: "No a stelle sulla maglia. Conte? Sono sereno"
Così Andrea Agnelli, presidente della Juventus, dopo la presentazione della nuova maglia bianconera. "Noi juventini i 30 Scudetti sul campo li sentiamo davvero. Per noi questo è il trentesimo, è una maglia che rappresenta il nostro spirito. Ci sono stati commenti non adatti per lo sforzo fatto da Nike: siamo in partnership da 10 anni, hanno trovato soluzioni tecniche che venivano da nostre esigenze".
Ancora sull Trentesimo Scudetto e su una novità per la maglia. Il trentesimo Scudetto arriva da lontano, riparto dal 2006: ho sempre detto che la Juventus ha rispettao quelle che sono state le decisioni di allora, sono emersi dei nuovi fatti, si è deciso di non decidere e sono partite a delle azioni legali che hanno a che vedere con la tutela di una società che rappresento come Presidente e come juventino. Siamo arrivati ad una simmetria: facciamo 1+1+1+1+1 eccetera... E viene 30. L'aritmetica della Federazione è saltarne 2 e fare 28. Abbiamo preso le 2 stelle e le abbiamo tolte dalla maglia! Per questo abbiamo messo la scritta 'trenta sul campo' sulla maglia".
Sulle problematiche del calcio. "Noi ci atteniamo alle problematiche del calcio, ma per farlo dobbiamo affrontare tematiche che riguardano il resto; è normale, che ci sia uno scambio di opinioni con le istituzioni, come Lega, Coni e Federazione. E' normale che ci sia un rapporto aperto, anche se sono infastidito da una cosa, ovvero dai commenti che dicono che in Lega non succeda niente... Serve regolamentare lo sport. Il Coni, ieri, con un grafico, ha parlato di 'sport di elité' e per questo servono regolamentazioni per lo sport di alto livello, dall'altro per lo sport di base".
Sul Calcioscommesse. "Il fenomeno delle scommesse va affrontato seriamente, è inimmaginabile che delle organizzazioni criminali vadano ad intaccare i risultati sportivi. Noi abbiamo il privilegio di lavorare con il tempo libero e con la passione della gente; dobbiamo trovare il modo affinché giustizia sportiva e ordinaria lavorino sinergicamente".
Su Conte. "E' stato portato più volte sulle prime pagine, non ha ancora avuto la possibilità di far sentire la sua voce. Venerdì finalmente sarà a Roma, convocato da Palazzi. Ho già avuto modo di dare la mia valutazione: conosco i suoi valori e la sua personalità. Da quando si alza, a quando va a dormire, pensa solo alla vittoria. Sono sereno sugli sviluppi, ora finalmente ha l'opportunità di andare da Palazzi e anche durante l'interrogatorio avrà modo di spiegare la sua posizione, tornando ad allenare serenamente la Juventus dal giorno dopo a Chatillon".
Sul futuro. "E' un anno come un altro, ma vogliamo confermarci. Però la nostra mission è quella scritta all'interno dei colletti: 'vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta', la frase del presidente Boniperti".
Sul numero 10. "Lo decideranno i ragazzi. Ha un grande peso specifico, ne abbiamo avuti tanti e grandi e auguro al prossimo di avere il successo, ma anche un po' meno basta, di quello precedente".
Sulle frecciate di Allegri. "Mi fa sorridere come tutti parlino di Juventus, senza guardare in casa propria".
Piani B per Conte?. "Non c'è altro da aggiungere: sono sereno, non esiste un piano B".
Sulla Champions League. "Vogliamo vincere tutte le manifestazioni, è la nostra ambizione. Poi abbiamo consapevolezza di dove e con chi giochiamo; mi piacerebbe dire 'vinciamo tutto'; il nostro dna ci impone di voler vincere tutto, ma ci sono società che fatturano il doppio di noi, che doppiano i nostri costi. La palla però è tonda, l'ano scorso la critica ci dava quinta o sesta...".
Ancora sullo Scudetto. "E' stato quello della rabbia e dell'orgoglio".
Sul top player. "Ci comportiamo coerentemente con le esigenze della squadra...".