Milan, con cinquanta milioni si sana un bilancio. Ora Thiago può essere scontento e aumentano i costi...
Non trovo né inopportuno, né scandaloso che il Milan abbia pensato di cedere Thiago Silva. Non è solo una questione di offerta (dai 40 ai 50 milioni), ma anche di rispetto della volontà del calciatore. Il quale, se ha la possibilità di guadagnare quasi il triplo del proprio stipendio, non solo accetta, ma lo fa entusiasticamente.
Non basta: se un'operazione del genere salta , in genere si finisce per tenere nelle proprie fila un elemento scontento e magari del tutto demotivato.
Thiago dovrebbe restare rossonero, però penso che il parere dell'interessato sia fondamentale, così come fu quello di un altro Thiago (Motta) quando a gennaio passò dall'Inter proprio al Paris Saint Germain. Tutti ricorderanno almeno quanto me che Ranieri si era raccomandato di non vendere il centrocampista. Fondamentale - a suo dire - nel gioco del'Inter. Moratti e si suoi collaboratori - verso i quali mai sono stato tenero, né lo sarò - provarono a resistere.
Ma alla fine, di fronte alle insistenze del calciatore, dovettero cedere.
Fu colpa del presidente dell'Inter? Per me no. E lo dico con la stessa fermezza con cui l'ho criticato.
Di fronte a cifre non si può mediare, le offerte bisogna accettarle per interesse (dello stesso club) e convenienza (del soggetto trasferito). Ma la cessione, a sorpresa non ci sarà. In questo caso i rossoneri si troverebbero nella paradossale situazione di aumentare i costi (bisognerà ritoccare l'ingaggio), anziché produrre un cospicuo ricavo (con cinquanta milioni si sana un bilancio). Naturalmente un beneficio ci sarebbe comunque: è, o sarà, il consenso che incasserebbe Berlusconi bloccando l'operazione e rimettendo Thiago al centro della difesa milanista.