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Milan, Ibra croce e delizia. Ma ne vale davvero la pena?

Milan, Ibra croce e delizia. Ma ne vale davvero la pena?TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
sabato 10 marzo 2012, 09:202012
di Redazione TMW.
fonte Onofrio di Lernia per qsvs.it

Ibra nel bene e nel male, uomo imprescindibile o presenza troppo scomoda in campo o nello spogliatoio. L'ultima uscita nel dopopartita di Londra, quando lo svedese è entrato in aperto contrasto con il suo allenatore Allegri per l'atteggiamento della squadra e anche per la sua posizione nel tridente d'attacco, apre nuovamente una riflessione sul peso della personalità ingombrante di Ibra. Le cifre sono dalla sua parte, i gol e il contributo nello scudetto della scorsa stagione sono inconfutabili, e anche il rendimento altissimo fino a questo punto dell'anno fanno di lui senz'altro la punta di diamante dei rossoneri.
Detto questo, c'è poi il rovescio della medaglia, un però non trascurabile, perché Ibra è anche quello che si può permettere di mandare palesemente a quel paese i compagni, quello che si può permettere di criticare apertamente il tecnico, quello che di fatto dà investiture ufficiali ai partner d'attacco preferiti - mettendo di fatto gli altri in fondo alle gerarchie di allenatore e squadra, chiedere a Pato per informazioni.
Croce e delizia dei tifosi, Ibra è l'uomo che risolve le partite con potenza e imprevedibilità ma che qualche volta perde la testa e si becca turni e turni di squalifica, proprio quando la squadra avrebbe più bisogno di lui, vedasi la scorsa stagione.


Catalizzatore di gioco e arma imprevedibile dell'attacco - per i suoi estimatori -, capace però di eclissarsi negli appuntamenti importanti - per i detrattori - quando le notti d'Europa iniziano a contare davvero.
La gestione dello svedese insomma è da sempre questione complicata: e lo è da sempre, come la sua carriera dimostra, tra rapporti difficili e tesi nello spogliatoio e repentini mal di pancia.
Il punto è che nel bene o nel male il lasciapassare di Ibra sono sempre stati i gol: a lui si è sempre perdonato tutto e anche questa volta al Milan chiuderanno un occhio.
La storia lo conferma: nel bene o nel male a Ibra tutto è concesso. Anche perché quando le cose non andranno più bene sarà lui il primo a decidere di mollare.