Moratti, il nuovo Mourinho serve dietro alla scrivania

"Inutile ripensare a gennaio, questo è, e con questo bisogna fare...". E' una stilettata che arriva insieme alle solite parole al miele di Claudio Ranieri per la società Inter al termine dell'ennesima deludente sfida contro l'Atalanta. Una frase che lascia pochi margini di dubbio rispetto a quelle che siano le considerazioni che anche lo stesso tecnico dell'Inter condivide assieme alla stragrande maggioranza dell'opinione pubblica. 99,5 milioni, tanti sono stati quelli che Moratti ha elargito dal suo comunque sontuoso portafoglio durante le ultime quattro sessioni di mercato estivo: non tanti come ai tempi d'oro, ma nemmeno così pochi da giustificare la situazione attuale del club che un tempo fu campione di tutto. Una situazione che stride in maniera quasi insostenibile con lo stile e le volontà presidenziali, quasi (sottolineiamo il quasi) quanto lo stucchevole teatro di accuse messo in piedi dai due principali dirigenti dell'ultimo decennio nerazzurro.
Una lite a distanza che ha inferto le ultime mortali ferite a quanto rimaneva ad una società che può a ragione definirsi esangue rispetto agli impegni di questa stagione. Uno show in antitesi con la figura della proprietà, che probabilmente sarà utile a far riflettere anche in merito agli scenari futuri a livello dirigenziale. Serve un uomo forte, quello che la tifoseria reclama ormai da mesi. Il dopo Mourinho non deve passare forzatamente dalla panchina. Esistono Special One anche dietro alla scrivania.