Pesoli: "Lotterò con forza, voglio un confronto"
A Radio Sportiva è intervenuto in esclusiva Emanuele Pesoli, che da stamattina è incatenato davanti alla sede della Figc, ed in sciopero della fame, contro la sentenza della Commissione Disciplinare che ieri lo ha squalificato per tre anni.
"Ho deciso di fare questa protesta dal giorno in cui sono stato deferito: ho ricevuto una squalifica di tre anni e lotterò con tutte le mie forze negli altri due gradi di giudizio. Sono qui per avere la possibilità, in appello, di avere un confronto in aula con Gervasoni e Carobbio, che mi accusano, visto che ne va della mia vita e della mia famiglia. Io ci sto mettendo la faccia e vorrei sensibilizzare la procura federale affinchè faccia venire in aula questi due personaggi: vorrei un processo vero, per lottare contro le loro calunnie e infamità, e non per la grazia o per la pietà. Io sono stato accusato di tentato illecito in una partita dove sono entrato sul 4-0, vorrei avere la possibilità di confrontarmi con quelli che mi stanno infangando. E´ passato di qui anche il dg della Figc Valentini, che ha espresso massima solidarietà nei confronti del mio gesto, e in tanti mi hanno mandato sms. In più mi sta raggiungendo mia moglie, e questo mi dà la forza per andare avanti: aspetto che qualcuno si faccia vivo, vediamo quanto reggo, ma andrò avanti a oltranza, finchè non cado a terra. Ci sono quaranta gradi ma penso di poter resister 4 o 5 giorni. Ringrazio enormemente il direttore del Verona Sogliano, che mi ha voluto nonostante sapesse che c´era questo rischio: ieri, quando gli ho detto della mia idea di protesta, mi ha fatto capire tante cose, ora spero di risolvere tutto e di tornare a giocare prima possibile".