Pirlo, il bollito più forte del mondo
Non era un sassolino. No. Quello che Andrea Pirlo si è tolto dagli scarpini è un vero e proprio macigno. Non si tratta di asfittica vendetta. E' qualcosa di più profondo che tira in ballo dignità ed autostima. Un percorso lungo oltre un anno, per tornare a sentirsi un numero uno. Opportuno, però, fare un passo indietro al maggio del 2011 quando, dopo dieci anni di successi, il Milan sceglie di non esaudire le richieste di Pirlo per il rinnovo del suo contratto con il diavolo.
La scelta di Allegri. Il buon Cupido sembra non aver mai preso in considerazione l'ipotesi di scoccare una freccia per Massimiliano Allegri ed Andrea Pirlo. Qualche problema fisico, un rapporto contrastato con il nuovo tecnico ed una stagione vissuta ai margini, nonostante lo scudetto milanista. A fine stagione il doloroso, quanto inevitabile, addio.
Vendetta. Il fenomeno nativo di Brescia sceglie la Juventus per servire il suo piatto freddo a chi lo aveva collocato nella categoria della vecchia gloria sul viale del tramonto. Un faro nel buio bianconero, il demiurgo in una squadra con tante idee ed alla ricerca disperata di una trama convincente. Direttore sublime di un orchestra capace di chiudere imbattuta il campionato e riprendersi lo scudetto dopo tante sofferenze: "Sono stato scaricato da Allegri. Nel mio ruolo voleva far giocare altri. Voleva piazzare davanti alla difesa Ambrosini o Van Bommel e io avrei dovuto cambiare ruolo. Milan pentito di avermi lasciato? Non lo so". Firmato Andrea Pirlo, dopo la conquista dello scudetto in bianconero.
Come Archimede. Datemi una leva e solleverò il mondo. Datemi un cucchiaio e ribalto l'europeo. L'impatto mediatico del gesto di Andrea Pirlo nella lotteria dei rigori con l'Inghilterra ha l'effetto di un colpo in pieno viso. Un segnale di grandezza che ti lascia immobile, impassibile. Quasi in contemplazione per la genialità che si manifesta accompagnata da spietata lucidità, propria solo dei grandissimi. Un tocco magico, un plebiscito assoluto del mondo del pallone per Andrea Pirlo: dal web tutti i colleghi più illustri lo celebrano.
Con quella faccia che non trasmette emozioni, che non lascia spazio a possibili interpretazioni è uno che sembra non portare rancore, anche quando dovrebbe. Espressione più o meno identica mentre fa colazione al mattino o mentre alza una Coppa del Mondo o una Champions League. E' fatto così. Uno che sembra sempre tranquillo, sempre pacato e disinteressato. Ma non provato a scaricarlo, o catalogarlo come bollito. Potrebbe sollevare il mondo. Pardon l'Europeo. Con un cucchiaio ovviamente...