Prandelli non cambia, l'Italia riparte da SuperMario e FantAntonio
Quest'oggi l'Italia, nella sfida contro la Croazia, si gioca gran parte del proprio cammino europeo. Modric, Mandzukic e Jelavic in questo momento mettono paura agli azzurri, ma il pareggio raccolto con la Spagna lascia ben sperare Cesare Prandelli che sembra intenzionato a mandare in campo schemi e uomini che hanno convinto all'esordio. Il dubbio legato a Mario Balotelli tormenterà, con ogni probabilità, il commissario tecnico fino al fischio d'inizio ma tutto lascia pensare che l'attaccante del Mancester City sarà in campo dal primo minuto. Di questa Italia che divide così nettamente nei giudizi Supermario può essere considerato quasi l'uomo immagine: anche il suo orribile errore sotto porta ha diviso l'opinione pubblica con una buona parte che non ha mandato giù la poca determinazione del giocatore, che ha titubato non provando il tiro e non concedendo l'assist vincente a Cassano, fino al recupero del difensore, oltre ad una serie di falli in attacco che hanno irritato non poco, mentre un'altra parte comunque sottolinea lo spirito ritrovato del giocatore che si era costruito, con grande caparbietà, da solo l'azione del gol.
Anche se al momento Balotelli è favorito per una maglia da titolare, sembra quasi scontata un'altra staffetta con Totò Di Natale, a segno con la Spagna alla prima occasione buona. Gli ultimissimi allenamenti, per la verità, hanno cambiato le carte in tavole con Prandelli che inizialmente sembrava orientato a concedere fiducia all'attacante dell'Udinese. Alla fine, invece, il tecnico avrebbe deciso di non voler rinunciare alla fisicità di Balotelli in considerazione anche dell'avversario che l'Italia si ritroverà di fronte.
La certezza, invece, è rappresentata da Antonio Cassano. Fino ad un mesetto fa magari, dopo tutti i problemi che ha passato, lui stesso non ci avrebbe sperato più di tanto in un ruolo da leader in nazionale. Ed invece per Cesare Prandelli è intoccabile in attacco, sicuro che con la massima fiducia nei suoi confronti riuscirà a tirare fuori il meglio del talento barese. Per lui è l'ultima chance in nazionale: non c'era nel trionfo al Mondiale ed a trent'anni questa può rappresentare l'ultima chiamata per dimostrare di poter essere decisivo anche nelle grandi competizioni.