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Rebus panchine, la nuova tendenza del nostro calcio

Rebus panchine, la nuova tendenza del nostro calcioTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
mercoledì 28 novembre 2012, 09:452012
di Gianluigi Longari

La pazienza come virtù dei forti? Sicuramente dei più lungimiranti. Sono perlomeno queste le indicazioni che questo primo scorcio del campionato ci ha lasciato in eredità, un torneo in cui l'italianissima predisposizione al cambiamento istintivo più che ragionato si è scontrata con la nuova tendenza votata alla calma ed alla fiducia nel progetto sposato in estate. Il caso del Milan è evidentemente quello più eloquente, con Galliani volontariamente sordo ed insensibile alle sirene estere, romantiche ed irraggiungibili anche nei momenti più tristi e bui: fedele al patto siglato con Allegri al di là di vedute tattiche diverse e risultati che anche a causa di quanto accaduto in estate non potevano essere in linea con le passate stagioni. I rossoneri hanno avuto ragione, così come corretta sembra in questa prima fase di inversione di tendenza anche la scelta della Sampdoria: Sensibile ha confermato Ferrara nonostante le 7 sconfitte consecutive anche in virtù degli altri due contratti in essere con Atzori e Iachini, i Garrone hanno a loro volta confermato il direttore sportivo, e una volta fatta chiarezza via alle due vittorie in serie tra cui quella prestigiosa e moralmente indispensabile nel derby.


Chi a detta dei suoi dirigenti in discussione non lo è mai stato è invece Giampiero Gasperini. La pressione mediatica spingeva per un avvicendamento, ma Zamparini acquietato dal buonsenso di Lo Monaco ha scelto di mantenere fede alla scelta effettuata dopo l'addio di Sannino. Seppur a corrente alternata i frutti si stanno finalmente raccogliendo.
Presto per definirla una svolta, anche se certamente in tempo di austerity, la via della fiducia sembra consigliabile sia a livello tecnico che soprattutto economico.