Torino, coperta corta ma bisogna provarle tutte per rialzarsi subito
Dopo una batosta, e quella con il Verona lo è stata ai limiti dell'incredibile, tant'è che a distanza di tre giorni non è facile dare delle spiegazioni che facciano piena luce sul perché è accaduta, bisogna comunque subito voltare pagina e per farlo, oltre a mettersi al lavoro con grande impegno e determinazione, si devono sviscerare i problemi e trovare le soluzioni più adatte. Sicuramente dover affrontare sabato la Juve Stabia non è il cliente migliore che possa capitare, perché è una squadra tosta soprattutto in casa dove ha uno score di otto vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte, mentre il Torino in trasferta annovera sette vittorie, quattro pareggi e altrettante sconfitte. Però è anche vero che confrontarsi subito con un avversario ostico dà l'opportunità di ricompattarsi maggiormente.
I problemi che il Torino deve affrontare riguardano la fatica che alcuni giocatori chiave hanno accusato in quest'ultimo periodo e l'ormai cronica difficoltà ad avere dei ricambi, perché nonostante la rosa annoveri ben ventinove giocatori, escluso Gasbarroni tenuto ai margini da inizio stagione per scelta societaria, vi sono parecchi giocatori che non sono al meglio o persino infortunati. Questo, purtroppo, rende la coperta corta e complica abbastanza le possibili soluzioni che mister Ventura potrebbe adottare.
A parte Coppola che è il calciatore che al momento è fermo a causa dell'infortunio più grave, che gli ha fatto chiudere anzitempo la stagione, Benussi ha rimediato nella partitella di ieri una distorsione alla caviglia che deve essere valutata nel grado di gravità, Chiosa ha lo stesso problema del portiere titolare; Darmian e Parisi, soprattutto il secondo vista l'età, sono appannati rispetto alla prima parte della stagione e avrebbero bisogno di rifiatare, ma se per il ruolo di terzino destro non ci sono problemi perché D'Ambrosio è arruolabile, per quello di sinistra Masiello e Zavagno ieri hanno praticamente lavorato a parte e di conseguenza non sono al meglio.
In mezzo al campo Iori e Vives hanno il fiato corto, Basha risente di un affaticamento muscolare e ieri si è allenato a parte, Suciu è infortunato e quindi rimane il solo De Feudis, finora quasi mai utilizzato da Ventura.
Passando agli esterni, Stevanovic è da qualche partita che gioca a folate, sintomo questo che non è sorretto dalla condizione necessaria per giocare con continuità di rendimento buona per tutto l'arco della partita, per fortuna Surraco sta bene; Guberti, guarito dal grave infortunio, è pronto per la panchina, ma non ha i novanta minuti ed è utilizzabile solo parzialmente e non può garantire sulla resa perché non è ancora sceso in campo in una partita ufficiale della prima squadra dopo il lungo stop; Pasquato si è ripreso dall'infortunio all'occhio ed è a disposizione, ma non ha ancora mai disputato un solo secondo di gara da quando è approdato in granata quindi è tutto da scoprire, seppur in allenamento abbia fatto vedere numeri decisamente interessanti; Verdi è infortunato; Oduamadi anche lui non è al meglio.
In attacco Antenucci da inizio 2012 non si è mai fermato un momento, per fortuna le altre tre punte sono tutte disponibili.
Se a una condizione generale non al top si aggiunge che il terreno di gioco del Romeo Menti è in erba sintetica, ma non di ultima generazione, quindi rende più difficoltose le giocate per i calciatori che solitamente giocano sull'erba naturale in quanto la palla subisce delle accelerate maggiori e rimbalza in modo differente, è ancora più difficile preparare questa sfida. Tutte queste motivazioni potrebbero portare Ventura a modificare l'assetto della squadra e magari a dare maggior spazio a calciatori che sono stati meno utilizzati, consentendo così ad alcuni di rifiatare un po', anche se, a causa della coperta che risulta in certi ruoli un po' corta, alcune scelte del mister saranno gioco forza obbligate. Ma a prescindere da condizione fisica e terreno di gioco con la Juve Stabia dovrà esserci un immediato riscatto per non essere risucchiati in zona playoff che renderebbe il cammino verso la serie A decisamente più complicato, con l'aggravante che tutto l'ambiente si ritroverebbe a fare i conti con i fantasmi del passato. Una sconfitta non pregiudica nulla a patto che venga subito superata perché gli avversari non solo non mollano, ma incalzano e il miglior modo per raggiungere l'obiettivo è contare sulle proprie capacità e forze e non affidarsi alle eventuali disgrazie altrui. Conquistare i tre punti è l'unica certezza per rimanere al secondo posto e poi se qualche altra contendente dovesse fare un passo falso tanto meglio.