Torino, il tempo passa: iniziando dal portiere che si formi la squadra!
Oggi si chiude ufficialmente la stagione sportiva 2011-2012 e da domani si apre quella che ogni tifoso granata vorrebbe che fosse il punto di partenza per lasciare definitivamente alle spalle gli anni bui, caratterizzati dall'altalena fra la serie A e la B. Il 1 luglio 2012 può essere una data importante, ma solo con il tempo si saprà se lo sarà veramente. Per iniziare un nuovo corso però ci vuole determinazione e grande chiarezza. Da domani il Torino potrà contare su un nuovo responsabile del settore giovanile, Massimo Bava, ed è proprio da lui e dalle intenzioni della società nel supportarlo che si deve partire per programmare il futuro. Il calcio sta cambiando, almeno in Italia, non ci saranno più in generale, ovviamente qualche eccezione sarà possibile,spese folli per acquistare giocatori e contratti principeschi con rinnovi prima della scadenza per trattenerli, quindi è fondamentale avere settori giovanili che facciano crescere i ragazzi per farli diventare professionisti in modo da avere ricambi interni e anche giocatori da poter vendere e far cassa.
Per far sì che il nuovo corso inizi nel migliore dei modi però non basta puntare solo sul settore giovanile, con investimenti reali che non siano anche comprensivi delle spese di gestione, da contabilizzare a parte, ma è fondamentale costruire una rosa adeguata alla serie A, finora il mercato è stato per quasi tutte le società fatto a parole ora è giunto inesorabilmente il tempo dei fatti. Il vecchio concetto che prima di tutto bisogna non prenderle nel calcio, sicuramente fa storcere il naso agli esteti del pallone, ma è così che funziona e la riprova la si è avuta nella semifinale dell'Europeo fra Italia e Germania: Pirlo a inizio gara ha salvato con la coscia il colpo di testa di Hummels che poteva, se la palla avesse varcato la linea di porta, incanalare in tutt'altro modo la gara, poi nel corso della partita Buffon in più di un'occasione è stato provvidenziale nello sventare tiri molto insidiosi di Ozil, Khedira, Reus e Hummels, sicuramente Pirlo è stato in mezzo al campo l'uomo che ha dettato i tempi della fase offensiva e di quella difensiva conducendo la squadra alla vittoria, così come l'estro e la classe del genio e sregolatezza pallonaro Balotelli hanno messo a segno i due gol che sono valsi la finale con la Spagna, però se la porta dell'Italia non fosse rimasta inviolata fino al novantaduesimo forse non si avrebbe avuto la costante sensazione che la Germania fosse una squadra alla portata degli azzurri. Ecco perché anche per il Torino vale il discorso che prima di tutto bisogna avere una difesa di buon livello che garantisca di non subire troppe reti, se si vuole disputare un campionato senza troppi patemi.
Il Torino necessita prima di tutto di un portiere, in rosa c'è il solo Gomis, ed è dall'ingaggiarlo che deve imprescindibilmente iniziare il mercato granata. Ventura vuole Gillet, allora che lo si prenda subito oppure, se non si trova un accordo con il Bologna, si viri immediatamente su un altro estremo difensore senza ulteriori indugi, perché senza una retroguardia che dia garanzie e trasmetta tranquillità al resto della squadra in serie A non si resta. Il mister vuole che l'azione parta dai piedi del portiere per poi svilupparsi in mezzo al campo ed essere concretizzata con il tiro vincente nella porta degli avversari. Ecco qual è la strada da percorrere in sede di calciomercato: portiere, difensori, centrocampisti e attaccanti. S'intavoli una trattativa per volta e la si chiuda nel minor tempo possibile perché la concorrenza, soprattutto relativamente al reparto difensivo, è alta e chi ha le idee più chiare e la determinazione maggiore si aggiudicherà i giocatori migliori, le altre società dovranno accontentarsi delle seconde, terze e quarte scelte che potranno anche rivelarsi dei buoni e utili giocatori, ma che farebbero partire il nuovo corso in salita dando la sensazione di navigare a vista e non di programmare.