Totopanchina Inter: troppe parole, troppi cognomi
Andrè Villas Boas. Oppure il sogno Pep Guardiola. Magari la soluzione 'alla Conte', ovvero Walter Zenga. C'è anche il vecchio amore, Marcelo Bielsa, poi la suggestione Zdenek Zeman. Senza scordare, sia chiaro, il grande vecchio Fabio Capello, il sergente Sinisa Mihajlovic ed il vento dal passato chiamato Laurent Blanc.
Eccolo, in poche parole ma in tanti cognomi, il valzer del dopo Claudio Ranieri. E se nel presente ci sarà Baresi in tandem con Figo, poco cambia. Moratti vuole ricostruire, la fiducia è a tempo, che sia per poche settimane o al massimo sino a giugno. Poi sarà addio, nell'anno che verrà non toccherà più al tecnico testaccino. Però sembra di vederli scorrere, con una musichetta da film muto. Facce e volti, candidati e cifre. Cambierebbe tanto, s'intende, da uno Special Two ad un vecchio leone, pure d'Albione, come Fab Fabio Capello. Però per le speculazioni tattiche c'è tempo. Quel che è certo è che sembra quasi di sentirlo, lontano, il grido. 'Avanti il prossimo, c'è posto'. E' così che funziona, quando le idee sono poco chiare ed il progetto da ricostruire. Villas Boas, Zenga, Bielsa, Zeman, Capello, Mihajlovic, Blanc. E' solo l'inizio del valzer, eppure la pista da ballo è già affolatissima.