Zenit, Criscito: "Italia, non mi manchi"

In esclusiva per TuttoJuve.com Mimmo Criscito ci racconta come procede la sua avventura russa allo Zenit. Il difensore della Nazionale ci dice la sua sulla Vecchia Signora in vista della sfida di Marassi contro il suo amato Genoa.
Domenico, come sta procedendo la tua prima stagione in Russia?
"Tutto bene, a parte questa eliminazione dalla Champions League che non ci voleva. Affrontare il Benfica a Lisbona non era facile e abbiamo pagato l'inizio timoroso, tanto da subire il loro gol. Alla fine ci hanno concesso un po' di spazio ma non abbiamo sfruttato le occasioni. Per giunta senza un giocatore importante come Danny, capace di saltare l'uomo, era dura. In ogni caso dobbiamo essere orgogliosi perché lo Zenit non era mai arrivato prima d'ora agli ottavi di finale di Champions League, abbiamo fatto qualcosa d'importante".
In compenso in campionato siete in testa alla classifica
"Siamo alla seconda fase del torneo, dove si affrontano le prime 8 in classifica in una sorta di mini campionato. Al momento abbiamo un discreto vantaggio sulla seconda in classifica e l'obiettivo dichiarato è quello di vincere il campionato. In più ci sarà anche la Coppa di Russia dove affronteremo ai quarti di finale la Dinamo Mosca".
Riesci a seguire il campionato italiano? Cosa ne pensi del campionato della Juve?
"Si, lo seguo costantemente e devo ammettere che la Juve grazie a Conte ha preso una mentalità vincente. Per il titolo il Milan è favorito, in ogni caso mai dire mai".
Nell'ultima sfida allo Juventus Stadium Leonardo Bonucci è stato criticato dai tifosi. Cosa senti di dirgli?
"Leo non ha bisogno di consigli, è un grande giocatore e sa bene che due partite sottotono possono capitare. Non dobbiamo metterlo in discussione, è un grande giocatore e sarà importante alla Juve. Nello specifico poi mi sento di dire che la Juve la vedo meglio con la difesa a 3, è quello l'assetto giusto dove gli uomini possono dare il meglio. In più sulle fasce hanno gente come Lichtsteiner, Pepe, Estigarribia e De Ceglie: ottimi interpreti per quel modulo".
Quanto potrebbe far bene a un giocatore una o due settimane di stop, magari per recuperare psicologicamente?
"Io sono del parere che gli errori si superano giocando, perciò nel caso di Bonucci sono sicuro che si rifarà".
Fra i tuoi ex compagni di squadra c'è Marco Borriello, che hai avuto modo di ammirare al Genoa. Come spieghi questa differenza di rendimento rispetto a quando indossava la maglia rossoblù?
"Credo che non sia facile fare bene in un ambiente quando i tifosi ti accolgono nel modo in cui hanno accolto lui a Torino. Marco è un ragazzo ambizioso e vuole conquistare la Nazionale. Deve solo sbloccarsi e quando lo farà è in grado di essere un giocatore da 15 reti".
Come te anche Borriello ha dato il meglio a Genova? L'ambiente è davvero tanto differente da Torino?
"L'ho sempre detto: Genova è l'ambiente ideale per giocare a calcio. Si vive per il calcio ma non ci sono le pressioni che hai a Torino, se perdi con l'ultima te la perdonano, a Torino se succede una cosa simile i giornali si scatenano".
Fanno così anche i giornalisti russi?
"Onestamente non saprei dire, perché non capendo il russo quando accendo la tv non so di cosa parlano (ride)".
Non senti nostalgia dell'Italia?
"Mi mancano gli amici, questo si. Però il calcio italiano no. Qui sto bene, sono in una grande società che ha giocato la Champions League e in più adesso mi hanno raggiunto mia moglie e mio figlio".
Insomma, non ti rivedremo presto in Italia
"A dire il vero a mia moglie ho confessato che vorrei prolungare la mia permanenza e tra l'altro lunedì inizierò a prendere lezioni di russo".
Eppure non sono pochi gli stranieri che in Russia resistono appena un anno e poi cercano di andar via per i mancato adattamento. Lo stesso Bocchetti sarebbe tornato più che volentieri in Italia
"Bocchetti è un amico, lo sento spesso. Si trova bene ma la differenza sta nella città in cui vivi. Posso dire che San Pietroburgo è una città bellissima, me ne sono innamorato a prima vista".
Una battuta, infine, sulla Nazionale. Fra poco ci sono gli Europei, ma l'ultima sfida con gli Stati Uniti non è stata il massimo
"Bisogna avere fiducia in questa Nazionale, le qualità ci sono e se ritornano Giuseppe Rossi e Cassano saremo ancora più forti. Prandelli l'ho visto convinto, come del resto lo siamo anche noi".