Bucchioni: "Della Valle e il piano per una viola da vertice in campo e fuori"
La rabbia c'è, inutile negarlo. Presto sarà spazzata via dalla grande soddisfazione per una stagione straordinaria, per quei settanta punti in serie A che sono il record per Andrea Della Valle. Ma la rabbia resiste. Montella ha fatto meglio di Prandelli, questa Fiorentina è la più bella realtà del nostro campionato. Ma la rabbia fatica comunque ad andare via. Ci vorrà qualche ora, poi sbollirà per lasciare spazio alla gioia per il lavoro fatto, per le intuizioni di mercato, per la gestione di una stagione magica. Presto si penserà al mercato, nuovi piani, nuovi progetti, cinque giocatori importanti in arrivo per una Fiorentina più forte. Ma la rabbia riaffiora.
Allora meglio ripercorrere le ultime ore per capire come mai certe società sono più uguali di altre. Perché la sudditanza psicologica, perché...,perché...,perché...
Andrea Della Valle di ritorno dalla Cina oggi vedrà tutti per dire bravi, bis. Saluterà i dirigenti, Montella, abbraccerà simbolicamente i giocatori. Forse si metterà ancora una volta quella maglia-portafortuna, biancorossa "Siamo tornati". Già, questa è la realtà. Tornati alla grande, tornati in Europa League. E questa è una soddisfazione pazzesca.
Però Andrea Della Valle ha pensato e ripensato che oltre alla riorganizzazione societaria varata l'anno scorso, oltre all'aspetto tecnico, ora alla Fiorentina c'è bisogno anche di una strategia politica per portare la società viola dove merita: nel consesso delle grandi.
Ecco allora il piano operativo che prevede un impegno diretto del presidente onorario. Dalla prossima stagione Andrea Della valle sarà in Lega ad ogni riunione. Vuole guardare negli occhi tutti i suoi colleghi, vuole portare il suo contributo di idee, vuole contare nel momento delle decisioni. E senza nulla togliere a Mencucci o Pradè, dove stanno gli Agnelli, i Lotito, i De Laurentiis e compagnia, ci deve stare anche Della Valle. La proprietà. Questa decisione è presa e Andrea Della Valle non vede l'ora di partecipare.
Ma la Fiorentina vuole ripensare il calcio. Non basterà sedersi con i grandi, non sarà sufficiente un posto a tavola, c'è la voglia di diventare propositivi, di suggerire riforme sostanziali, di dare una spinta per un rinnovamento del calcio che soffre di una crisi economica importante e vive soltanto di diritti televisivi.
Le idee non mancano, i piani operativi ci sono, due anni fa Diego Della Valle fece delle proposte innovative che il Palazzo fece finta di non sentire. Quelle proposte erano anche di Andrea, sicuramente ora le farà di nuovo sue per cercare di portare un contributo importante. Per salvare un calcio alla deriva.
Ma non solo questo. Come succede nella gestione economica, nel marketing e nelle questioni tecniche, è probabile che sarà costituito all'interno della società un gruppo di lavoro che guarderà e seguirà con cura anche la politica federale, della Lega e il lavoro degli arbitri per proporre interventi, prevenire situazioni e fare quel fondamentale lavoro mediatico-istituzionale, capace di captare umori e situazioni, di decriptare dichiarazioni e mosse. Insomma, Andrea Della Valle vuole fare un ulteriore passo in avanti nella gestione globale della società che in poco meno di un anno è già comunque ad altissimo livello organizzativo per il lavoro fatto da Cognigni, Mencucci e Pradè con tutti i loro collaboratori.
Ormai è chiaro, in questo mondo e in questo calcio, essere bravi e preparati aiuta, fa arrivare quarti e fa conquistare l'Europa League, ma la massima attenzione va posta in ogni piccolo particolare anche politico. La Fiorentina , giustamente, non aveva mai voluto accettare certe logiche di potere, certe situazioni borboniche e non le accetterà neppure questa volta, ma stare all'interno, con una attenzione rinnovata, porterà sicuramente dei benefici in termine di immagine e un maggior peso politico. La Fiorentina è una grande società e come tale da oggi in poi dovrà essere trattata a tutti i livelli. Una notte come quella del diciannove maggio nessuno la vuol più passare. Una Champions meritata sul campo, persa per quattrro minuti fa rabbia come poche altre cose. Ma dopo la rabbia ecco la consapevolezza di una forza ritrovata, di una squadra bellissima, di un futuro ancora più bello. Ha ragione Andrea Della Valle: "La Fiorentina è tornata". Più bella e più rabbiosa.