Cuori infranti: Eto'o sceglie per la carriera
Un'altra (finta?) telenovela di questo calciomercato è finita. Samuel Eto'o ieri ha svolto le visite mediche per giocare con il Chelsea, squadra allenata dal suo grande mentore José Mourinho. Va detto che è un colpo sensazionale per il club londinese, perché il biennale offerto a Eto'o è inferiore a ciò che la Juventus offrirà a Carlos Tevez per quattro anni. Sarebbe stata un'ottima opzione per il Napoli qualora non fosse stato allenato proprio da quel Rafa Benitez a cui il camerunense fece il verso - da Allenatore nel Pallone, di Oronzo Canà - nella finale mondiale contro il Mazembe. In ogni caso la vera sconfitta è l'Inter, che non è riuscita a riportarsi a casa un campione straordinario - che però l'anno prossimo compirà 33 primavere - per lasciarlo accasare a lidi decisamente più ambiziosi. Inutile nascondersi: al momento i nerazzurri hanno una marcia in meno - se non due - rispetto al Mou d'Oltremanica, che può giocarsi la Champions e la Supercoppa Europea con un Eto'o in più.
Difficile imputare qualcosa a Eto'o, che a 32 anni ha intenzione di ritornare in Europa dalla porta principale, quella Champions vinta tre volte con Barcellona e Inter, a cui darà la caccia sin dal primo giorno sotto l'egida di Mourinho. Difficile, a questo punto, fare le carte a un attacco che conta di 8 trequartisti (per tre posti) e 4 prime punte (per un posto). Qualcuno è di troppo e fra Lukaku, Fernando Torres e Demba Ba si potrebbe pure pescare il jolly per un saldo di fine mercato. L'Inter invece saluta - oramai definitivamente - uno dei grandi campioni del Triplete. Con un velo di tristezza che accompagna gli ultimi giorni senza Erik Thohir.