ESCLUSIVA TMW - Ischia, Cotugno: "Trionfo dedicato a Catello Mari"
Di promozioni se ne intende. Come quando, sette anni fa, trionfava con la sua Cavese staccando il pass per la C1. Quando lo raggiungiamo telefonicamente, Franco Cotugno, preparatore dei portieri dell'Ischia, si sta godendo un attimo di relax. In attesa di rituffarsi nel tripudio di gialloblù che in queste ore avvolge un'isola impazzita di gioia. Stasera cena con squadra e staff tecnico e dirigenziale per festeggiare un'annata di trionfi, domani il rientro a Napoli. Quattro giorni di sosta e martedì la ripresa della preparazione. Da vincenti. "Ma questa promozione la voglio dedicare alla mia famiglia ed a Catello Mari - ci confida Cotugno, che in estate aveva preparato i numeri uno del Team Napoli Soccer, la rappresentativa campana dei calciatori svincolati -. Ricordo ancora quei momenti alla Cavese, li mantengo vivi nel mio cuore. Vincemmo col Sassuolo ed andammo in C1. La sera stessa ci fu quel terribile incidente che ci portò via Catello per sempre. Difficile trovare le parole: non era soltanto un giocatore di grande qualità, ma anche un ragazzo eccezionale, stupendo, solare, esemplare. Per Campilongo era un figlio. Questo mio momento di gioia è dedicato a lui. Non aspettavo altro che consacrare questa mia soddisfazione personale alla sua memoria".
Forse neanche voi vi aspettavate di festeggiare la promozione così presto
"Infatti. Non immaginavo un pari del Gladiator oggi. Ma è andata così e sono felicissimo. E' la vittoria di un gruppo fantastico e di un allenatore, Campilongo, che riesce a far combaciare una squadra con la sua impronta di gioco. Questo significa essere allenatori nel vero senso del termine".
Come mai avete accettato una sfida così difficile ripartendo, peraltro, da una categoria dilettantistica dopo la parentesi in B di Nocera?
"Per la forza della società. Qui c'è un progetto serio ed ambizioso. Merito di un presidente come Carlino e delle persone che sono al suo fianco, come Celentano, Maione o Dinacci. Ischia è una piazza importante perchè vanta illustri trascorsi in C. La grandezza dell'attuale proprietà fa il resto. Per non parlare della passione della tifoseria, davvero impeccabile per i numeri ed il calore che non ci ha fatto mai mancare. Nell'ambiente era palpabile la grande fame di riappropriarsi di quello che era stato tolto 15 anni fa. Insomma, c'erano tutte le componenti per arrivare all'obiettivo".
Quale è stato il momento di maggior timore in questa annata e quale la gara della svolta?
"Diciamo che, dopo la sconfitta di Battipaglia alla seconda giornata, abbiamo preso consapevolezza della difficoltà di questo campionato. Abbiamo capito con ancora più convinzione che sarebbero stati necessari sacrificio e cattiveria per spuntarla. Dopo la vittoria di Matera, ad ottobre, abbiamo preso definitivamente consapevolezza delle nostre forze. In trasferta abbiamo vinto sempre, tranne che con Gladiator e Grottaglie. Siamo la miglior difesa del girone, facciamo un bel calcio. Ed abbiamo finalizzato una cavalcata stupenda".