Pres. Manfredonia: "Club in crescita, 3 anni per tornare grandi"
Il nuovo corso del Manfredonia è partito grazie alla sua iniziativa e si è arricchito con l'impegno di altri soci (Lino Troiano, Gianni Rotice e Gaetano Vitulano) che lo hanno accompagnato in questa avventura dopo il congedo del vecchio club dai professionisti nel 2010. Concluso il primo triennio con la promozione in D, il presidente biancazzurro Antonio Sdanga è pronto a rilanciare il progetto. La meta da raggiungere è ambiziosa e ben chiara nella mente del primo dirigente sipontino: la Lega Pro. Senza, tuttavia, passi più lunghi della gamba e proclami inutilmente saccenti. La programmazione è quella che conta ed è già iniziata. "Quando presi in mano le redini del club, promisi la D in tre anni - premette -. Ed ho mantenuto questa parola. Ora lavorerò per riportare il Manfredonia in Lega Pro entro un altro triennio. Questa piazza lo merita. E so di avere al mio fianco sponsor importanti e soci affidabili. I presupposti sono buoni e possiamo riuscirci. Rivogliamo in futuro le grandi squadre e il grande calcio al Miramare".
E' immaginabile che per quest'anno l'obiettivo sia quello di salvarsi quanto prima possibile.
"Certo. Vogliamo conseguire una salvezza brillante. L'organico ora è al completo ed è composto da tanti giovani ma anche da giocatori di categoria superiore. Poi solo il campo ne potrà fotografare il valore. Questo progetto si fonda soprattutto su Elio Di Toro, un ragazzo che considero come un fratello e che è stato il capitano di questa squadra. Poi ci sono tanti soci che rispetto e con i quali l'intesa è ottima. Siamo tutte persone del posto ed amanti di questi colori. Insomma, con tutte queste componenti possiamo proseguire il nostro lavoro con serietà. La presidenza porta via tanto tempo e richiede sacrificio e dedizione. Ed è per questo che devo ringraziare tutti quelli che mi affiancano e mi danno una mano".
Idee per il settore giovanile?
"Ne abbiamo. Vogliamo che cresca. Puntiamo su persone che sappiano lavorare coi giovani. E immaginiamo di dare un impulso alla nostra scuola calcio con Palladino. Lavoriamo per rendere questo club sempre più forte e stabile".
I tifosi, dopo aver assaporato tanti anni di C, come stanno rispondendo al vostro progetto?
"La piazza è cresciuta molto culturalmente. Sta capendo il nostro sforzo e ci supporta. Abbiamo ricompattato i tifosi in questo modo, con la chiarezza e la vicinanza, avviando da tempo un percorso di discussione con loro. Io, anzi, ho un progetto per la prossima stagione: eliminare le barriere architettoniche al Miramare. Si può fare: la nostra è una tifoseria civile e corretta".
Salvezza per voi. E in Lega Pro chi ci va?
"Ci sono tantissime squadre che lotteranno per la vittoria finale. Penso a Turris, Bisceglie, Monopoli, Taranto, Brindisi e Matera. Concordo con chi dice che il girone H sia quello più impegnativo di tutti. Sarebbe stato bello affrontare di nuovo il Foggia in un derby appassionante e lo avevamo sperato, prima che per loro arrivasse il ripescaggio".