Esnaider, il sostituto di Del Piero da zero gol in due anni
Dopo due scudetti consecutivi, la Juventus si appresta ad affrontare la stagione 1998/99 da favorita d'obbligo. D'altronde con un Alessandro Del Piero fresco del boom nella stagione precedente, con 22 reti segnate, puoi star tranquillo. E poi Inzaghi, subito importante al primo anno in una big. E Zidane, fresco campione del mondo. Eppure i bianconeri dopo una buona partenza vanno a singhiozzo. La stagione prende una piega completamente diversa e l'8 novembre Del Piero al 92° della partita contro l'Udinese si infortuna gravemente al ginocchio sinistro. La diagnosi è impietosa: stagione finita. La Juventus deve correre ai ripari, anche perché con i soli Inzaghi e Fonseca non si possono affrontare 3 competizioni.
Arrivano due giocatori: l primo è un francese giovane, 21 anni, campione del mondo con la Francia: Thierry Henry. Il secondo è un giocatore ben più navigato, che solo tre anni prima aveva contribuito in maniera decisiva far vincere la Coppa delle Coppe al Saragoza: Juan Eduardo Esnaider. L'argentino in verità, dopo l'exploit in Aragona ha già avuto le sue chances nelle big, facendo decisamente male. Al Real Madrid è un disastro, riesce nell'impresa di segnare appena un gol in 20 partite. Ma si sa, un anno può andar male. E infatti l'anno dopo con la maglia dei cugini dell'Atletico si riprende. E anche all'Espanyol il suo lo fa. Così Moggi rompe gli indugi e a gennaio del 1999 lo acquista, sperando che tra lui ed Henry il buco lasciato da Del Piero possa essere colmato.
Esordisce giocando i secondi 45' contro il Venezia: non giudicabile. Le vere prove si vedono successivamente, quando Lippi lo lancia titolare. Il tecnico gli dà fiducia contro Perugia e Cagliari, l'argentino gioca 90' in entrambe le sfide e non combina nulla. Le gare seguenti la pazienza del tecnico inizia a scemare, complice una situazione non semplice dei bianconeri. È nell'undici titolare il 7 febbraio, quando la Juve cade a Torino sotto i colpi del Parma, costringendo Lippi alle dimissioni. Al posto del tecnico di Viareggio arriva Carlo Ancelotti, che insiste inizialmente anche lui su Esnaider. L'attaccante è un corpo estraneo alla squadra: abulico, lento, mai pericoloso. Ad aprile la pazienza è già esaurita e dopo aver giocato in maniera pessima i primi 45' contro l'Empoli Ancelotti lo toglie e non lo schiererà più titolare. A fine stagione collezionerà 10 presenze, senza nemmeno la soddisfazione di un gol. Resterà anche la stagione seguente, ma il suo contributo sarà limitato ai minimi termini: 6 presenze, di cui 5 d subentrato, quasi sempre per giocare gli ultimi 5 minuti di gara. Una vera umiliazione, che può bastare per fargli dire addio a fine stagione. Andrà al Porto, prima di pellegrinare tra Argentina, Francia e Spagna. La Juventus, ironia del destino, riprenderà di nuovo a vincere.