Fiorentina, arriva Joaquin: da mister 120 miliardi a mister 2,2 milioni
120 miliardi di lire. Joaquin Sanchez Rodriguez era un ragazzo prodigio. Il bianco ed il verde avevano dipinto il suo sangue, la sua anima. Era uno dei profeti della religione Betis, che il presidente Ruiz de Lopera sbandierava orgoglioso in Spagna a suon di clausole rescissorie da capogiro. Quella di Denilson, da 750 miliardi, ha fatto epoca, ma anche per Joaquin non scherzava. L'ala destra, poco più che ventenne, era uno dei talenti più importanti del calcio spagnolo e dovette 'tradire' un popolo intero, quello col cuore bianco e verde, per convincere il presidente a farlo partire. "Me ne voglio andare". Un comunicato urlato, a gran voce, pur di spiccare il volo per altri lidi.
Era l'unico modo per liberarsi da quel capestro che lo costringeva a non lasciar più una piazza che mai avrebbe toccato l'Olimpo del pallone. Il tifoso si oppose, Joaquin rispose. "Il Betis sarà sempre nel cuore". E nei ricordi, visto che nel 2006 passa al Valencia per 25 milioni, acquisto più oneroso della storia del club. La carriera non segue cifre e sogni, nel 2011 passa al Malaga per 4,2 milioni di euro e l'esperienza è costellata da infortuni ma anche da glorie, come una Champions storica e da una stagione di livello altissimo. Ora l'Italia, ora Firenze, per l'ennesimo spagnolo di casa Fiorentina, che Pradè e Macia hanno preso per 2,2 milioni più bonus. C'era una volta mister 120 miliardi. Un ragazzo prodigio che rinnegò, pur non volendo, casa e patria, pur di liberarsi da una clausola di un calcio che non c'è più.