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Gabbiadini si racconta: "Cinque mesi bellissimi"

Gabbiadini si racconta: "Cinque mesi bellissimi"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 24 gennaio 2013, 19:352013
di Alessio Alaimo

Azzurro, bianconero, rossoblù: i colori degli ultimi mesi di Manolo Gabbiadini. Mesi a dir poco importanti. Dall'esordio, ed il quasi gol, nella Nazionale A di Cesare Prandelli contro l'Inghilterra il giorno di Ferragosto, al momentaneo pareggio contro l'Inter in Coppa a San Siro. In mezzo quella chiamata del suo agente Silvio Pagliari ed il passaggio alla Juventus campione d'Italia, il primo centro con il Bologna su rigore, la semirovesciata vincente all'Atalanta, la rete nella cornice del San Paolo di Napoli, quella al Chievo Verona da grande centravanti. Manolo Gabbiadini, però, non intende certamente fermarsi qui. Sul più bello. E si racconta al sito ufficiale dell'agenzia che lo rappresenta (playermanagement.eu).

Cinque mesi esatti, dall'esordio nella Nazionale maggiore, 15 agosto, al quinto gol stagionale alla Scala del Calcio, 15 gennaio. Come li ha vissuti Manolo Gabbiadini?

"Cinque mesi belli, bellissimi. Soprattutto perché appunto cinque mesi fa non credevo di poter raggiungere tutti questi obiettivi in così poco tempo e di trovare la continuità che ho trovato in campionato. Sono state diverse le emozioni che ho provato, a partire dall'esordio in Nazionale maggiore per arrivare alle soddisfazioni con il Bologna, passando per il trasferimento alla Juventus. Se proprio devo scegliere una rete, dico quella al San Paolo contro il Napoli."

La Juventus in estate ha investito molto su di te. Come vive un calciatore della tua età questi momenti?
"Quando il mio agente l'estate scorsa mi ha chiamato per firmare il contratto con la Juventus, il club campione d'Italia in carica, ero felicissimo: è il sogno di ogni bambino e di ogni giocatore approdare in un club del genere. Ma già dal giorno seguente ho pensato subito a far bene con la mia nuova squadra".

Sembra proprio che le società italiane, big comprese, stiano puntando sempre di più sui giovani di casa nostra.
"La tendenza è favorita anche dal periodo in cui ci troviamo. Le società non si trovano nella condizione di spendere tantissimi soldi come, tanto per fare degli esempi, il Paris Saint Germain, il Manchester City, il Real Madrid o il Barcellona. Da qui lo spunto per investire sui ragazzi del nostro Paese, che costano meno di tanti stranieri, molti dei quali non si rivelano poi dei fenomeni. Mi piace notare e sottolineare come tanti giovani italiani in questo campionato stiano ripagando la fiducia che è stata loro concessa".

Vanno di moda i paragoni. A chi assomiglia Manolo Gabbiadini?
"Il mio agente mi dice sempre che per caratteristiche sono un Gigi Riva. Ma io non ci faccio troppo caso: devo fare ancora tanta, tantissima strada. C'è tempo per i paragoni".

A Bergamo c'era un cannoniere come Denis; a Bologna ci sono Diamanti, Gilardino e compagnia; alla Juve, l'altra società detentrice del tuo cartellino, tanti fuoriclasse. Quanto conta per un ventunenne allenarsi e giocare al fianco di un campione?
"Moltissimo. Ogni giorno, in ogni allenamento hai una grande chance: quella di imparare e di migliorare sempre più. Stando quotidianamente con giocatori così intelligenti puoi solo guadagnarci. Ma attenzione: puoi trarne beneficio solo se sei intelligente anche tu e sai sfruttare nel migliore dei modi una simile opportunità".

Domenica all'ora di pranzo arriva la Roma, che vorrà anche rifarsi della sconfitta dell'andata. Come si affrontano i giallorossi di Zeman?
"Con la giusta concentrazione, consci dell'importanza del match e della posta in palio. Dopo la sconfitta col Milan non possiamo sbagliare. Vogliamo disputare una grandissima partita davanti ai nostri tifosi, che sono stati sempre al nostro fianco sostenendoci anche nei momenti meno belli".

Campionato e Champions League. Chi lo vince lo scudetto? E come vedi le squadre italiane in Europa?
"Per lo scudetto dico Juve, e penso che i bianconeri anche in Champions potranno dire la loro contro le grandi squadre del continente ed andare avanti parecchio. Il Milan ha trovato sulla sua strada un ostacolo quasi insormontabile, ma se la giocherà".