Galigani: "Ascoli dichiarato fallito. Nemmeno i calzini rossi di Rozzi lo avrebbero salvato..."
Costantino Rozzi si starà rivoltando nella tomba. L'Ascoli Calcio, Il "picchio", la sua creatura più amata, regina delle provinciali per innumerevoli campionati della serie A, non c' è più. Questa volta i famosi calzini rossi (portafortuna), pur usati in quantità industriale, non sarebbero serviti per salvarla! La Società è stata dichiarata fallita in un triste pomeriggio di metà dicembre. Una sconfitta, l'ennesima, per il calcio.
La frattura irreparabile tra la tifoseria del capoluogo marchigiano e la famiglia Benigni aveva, ormai, origini lontane. Nulla conta se, nei 25 anni di presidenza, la proprietà ha versato diversi milioni di euro in Società. Al tifoso che va in curva, quello che urla "l' Ascoli siamo noi", non interessa che Benigni si possa essere dissanguato per i colori bianconeri.
Il tifoso ha deciso sulla spinta emotiva. A questa altezza, meglio fallire.
Fallire ora per avere la possibilità di rimanere in Lega Pro, tra i professionisti.
Così gli è stato riferito e così vuol credere. Nella convinzione che, esperite le procedure dell'esercizio provvisorio, affidate alla curatela fallimentare, ci sarà qualche "soggetto" pronto. In Tribunale per acquistare la Società ed in Federcalcio per farsi assegnare il titolo sportivo con un nuovo numero di matricola.
Un'operazione non da poco, se andiamo ad analizzare il valore del patrimonio sociale e le garanzie richieste dalla Federcalcio.
Ma andiamo con ordine.
Innanzi tutto la tempistica. Piuttosto lunga nell'iter procedurale, ristretta nei tempi per i regolamenti della Federcalcio.
I tre Curatori fallimentari, nominati dal Tribunale, dovranno procedere (come detto, in esercizio provvisorio) alla valutazione dello stato attivo e passivo, quello di loro con maggiore esperienza del settore calcistico provvederà, con una perizia, alla stima del patrimonio calciatori. La relazione completa, sui dati patrimoniali, servirà al Giudice designato per fissare il prezzo di acquisto, redigere il bando d' asta e stabilire la data della prima udienza per la valutazione delle proposte dei potenziali acquirenti.
Questo per l' aspetto civilistico della questione.
Per l' assegnazione del titolo sportivo e conseguentemente del nuovo numero di matricola, bisognerà, di pari passo, rivolgersi in Federcalcio.
La procedura prevede, innanzi tutto, l'accollo globale dell'onere finanziario su tutti i contratti economici, anche quelli pluriennali, in essere con i propri tesserati (Tecnici, calciatori e collaboratori addetti all' attività sportiva). A garanzia di quanto predetto il soggetto interessato dovrà presentare fidejussioni bancarie: irrevocabili, a prima richiesta e senza diritto di surroga. Dell' importo richiesto dalla Figc. In più l'eventuale acquirente dovrà depositare ulteriore fidejussione bancaria (dalle stesse caratteristiche delle citate in precedenza) di 600.000 euro, richiesta dalla Lega Pro.
Considerando il valore di alcuni calciatori che attualmente vestono la maglia bianconera, la produzione di buon livello qualitativo di tutto il settore giovanile, il valore patrimoniale di alcuni beni di proprietà e l'importo globale delle fidejussioni bancarie richieste, l'operazione assume contorni finanziari notevoli.
Come recitano i regolamenti, dovrà tutto avvenire prima del prossimo 4 maggio, ultima giornata di campionato. Altrimenti tutte le azioni intraprese saranno vanificate!
Serviranno, per quella data, nella globalità dell' operazione (denaro liquido e fidejussioni), dai quattro ai cinque milioni di euro.
Visti i tempi che stiamo vivendo, ci sarà qualcuno concretamente interessato?
Io tifo per il calcio. Io tifo Ascoli.