Habemus Derby
Si va verso la tanto attesa finale-derby di Coppa Italia e non poteva mancare come sempre nel calcio il sacro insieme al profano. Roma e Lazio dopo una stagione deludente per entrambe, ieri si sono ritovate alle 10.00 all'udienza del Papa in Piazza San Pietro. Le delegazioni di Roma e Lazio oltre i calciatori Totti e Saha erano composte da Lotito, dal responsabile della comunicazione della Lazio, Stefano De Martino, il Ceo della Roma, Italo Zanzi, il tecnico romanista Aurelio Andreazzoli e il presidente giallorosso James Pallotta. Tutti insieme come in gita con la scuola, hanno trascorso la prima mezz'ora tra autografi, foto, commenti e scambi di battute. C'era anche il presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta, che si è intrattenuto a parlare con Pallotta e Lotito. Poi dopo un paio d'ore con un tiepido sole primaverile, alla fine dell'udienza, Papa Francesco ha iniziato il giro dei saluti. Neanche a dirlo il momento che più ha scatenato attenzioni, flash, telecamere e taccuini è quello in cui il Pontefice arriva vicino alle due rappresentanze di calcio.
Beretta non è venuto nemmeno lui a mani vuote e si è presentato con una piccola Coppa Italia, proprio il ricordo del trofeo che sarà in palio domenica sera nella finale dell'Olimpico. Poi una cornice con i simboli dei due club. Le due squadre hanno donato le magliette dei club, entrambe con il nome di Papa Francesco e il numero 1 sulle spalle (la Lazio ha consegnato la casacca studiata apposta per la finale, con il tricolore sul colletto e sulle maniche e il simbolo Tim Cup) e infine un altro presente del presidente Lotito molto emozionato e senza citazioni in latino. Anche questo fa parte della stracittadina, un'emozione unica che solo Roma vive in questa maniera viscerale. E allora tra una benedizione e una scaramanzia, tra il sacro e il profano finalmente: "Habemus Derby".







