Hellas, Setti: "Ho parlato con Sogliano, se arrivano offerte me lo dirà"
Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, rilasciate alla trasmissione "Lunedì nel pallone" in onda su TeleArena e riprese dal sito ufficiale hellasverona.it: "Siamo una neopromossa, stiamo facendo bene e questo ci dà visibilità. Nessuno si aspettava tutto questo, ma quanto sta accadendo è assolutamente meritato. La vittoria contro la Lazio? E' stata più semplice del previsto, contro una squadra da alta classifica ma oggi un po' in crisi. Noi abbiamo giocato una grande partita, qui al Bentegodi è difficile per tutti. Otto vittorie su nove partite casalinghe? Peccato per la sconfitta contro il Chievo, ma va bene anche così. Il nostro lavoro sta venendo fuori, possiamo andare a vincere anche in trasferta e con squadre importanti ma non ci accontentiamo. Si può fare sempre meglio. La mia domanda a Mandorlini in conferenza stampa? Dopo 17 partite ho visto tutte le squadre, se noi mettiamo lo spirito casalingo anche nelle partite che giochiamo in trasferta possiamo fare ancora meglio. Il nostro 2013? Lo abbiamo iniziato con fatica, non riuscivamo ad esprimerci. Poi, la vittoria contro lo Spezia, ci ha dato la giusta consapevolezza per arrivare alla promozione. Ricordo ancora la trasferta di Castellammare: dopo la vittoria e tutti i calcoli fatti con Giovanni Gardini e Sean Sogliano, ci siamo resi contro che bastava pochissimo per la Serie A. Sean Sogliano? Soffre molto, ma trasmette tanta carica alla squadra. Ci sentiamo spesso, è nata una bella amicizia che va oltre al lavoro. Lui al Milan? Ci siamo parlati, lui è una persona corretta e mi ha assicurato che, se dovessero arrivare offerte da Milano, sarò il primo a saperlo e ne parleremo. Qui ha lavorato benissimo, ha portato tanti giocatori validi che non abbiamo ancora avuto l'occasione di vedere all'opera. La società ha comunque tanta voglia di fare bene, se Sogliano dovesse partire l'Hellas Verona non si fermerà. Questo un Natale diverso? L'anno scorso abbiamo dovuto fare i conti con la squalifica di Mandorlini. Oggi il mister è cambiato, è più tranquillo perché ha capito che la società vuole solo proteggerlo. Ha compreso gli errori che ha fatto, è cresciuto e si è adeguato. La mia avventura a Bologna? Mi ha fatto crescere, ho visto tutte le cose negative. A Carpi ho raggiunto due promozioni, a Bologna ho fatto 51 punti, ma quello non era il mio mondo, non ero me stesso. Meno male che ora c'è l'Hellas, società che in Lega è stimata e con un grande pubblico. Come mi descriverei? Non mi piace apparire, preferisco agire nell'ombra per dare tutte le direttive.
Faccio calcio per passione, i risultati che ho raggiunto sono, per me, motivo di soddisfazione. Sono onesto, dico ciò che penso, gioco sempre d'attacco. Il mondo del calcio, rispetto a quello della moda, porta via tantissime energie mentali. Il momento più emozionante del 2013? A Castellammare, quando ci siamo resi conto di aver quasi raggiunto il nostro obiettivo nonostante tutta la pressione che avevamo subito durante l'anno ed i grandi sacrifici, anche economici, che avevamo sostenuto. Roma ed Hellas insieme per il riscatto di Iturbe? Siamo in buoni rapporti con molte società. Io e Sogliano non dobbiamo favori a nessuno e questo ci permette di essere liberi. Iturbe è cercato dalle migliori squadre, è un calciatore importante, un nostro punto di forza che può ancora crescere. Vedremo se la Roma ne avrà veramente bisogno, visto che ha in rosa molti giovani forti. Toni? E' un ragazzo straordinario, le sue aspettative stanno venendo ripagate in una società che può giocarsela. Lui qui è molto contento, ed anche il pubblico gli sta dando una mano. La vecchia guardia dell'Hellas? Sono calciatori che non hanno mai disputato la Serie A, e questo crea stimoli importanti. La nostra rosa ci dà grandi garanzie. Il mercato di gennaio? Certi giocatori vogliono giocare, ma crediamo anche di poter migliorare qualcosa. Come far crescere la nostra società? Verona è una città importante, che può offrire molto. Noi siamo la squadra della città e questo apre le porte a tante cose, compreso il fatto di esportare il prodotto calcio muovendosi in un certo modo. La morte di Martinelli? Una persona straordinaria, ha riportato la squadra in Serie B ed io gli avevo promesso che sarei tornato in Serie A. Ha visto la squadra vincere con il Milan, lui ha creduto molto in me ed ha resistito in sella fino al mio arrivo. Ora nel cuore ho solo l'Hellas, mi sento addosso questi colori. Se a giugno sarò ancora qui? Setti non si muove. Sono orgoglioso di essere a Verona, ai 40 punti potremo chiarire e progettare il nostro futuro. Il gol più importante del 2013? Quello di Cacia al Brescia, la partita della svolta definitiva. Un augurio? Lo faccio a tutta la città e a tutti gli sportivi gialloblù, colori che appartengono solo all'Hellas Verona".