Leggende metropolitane: Buffon e il rapporto con i rigori

"Ha mai parato un rigore Buffon?" Questo è quanto in molti si chiedono. La domanda si pone soprattutto quando il Gigi nazionale indossa la maglia, appunto, della Nazionale. La lotteria contro la Spagna ha rafforzato il concetto: Buffon dal dischetto non ne azzecca una, viene quasi sempre spiazzato. E in fondo a pensarci bene viene da dire: neanche nella finale ai mondiali è stato decisivo, visto che la coppa ce l'ha consegnata Trezeguet col suo tiro a centrare la traversa. La leggenda metropolitana è presto creata: Buffon dal dischetto non ne becca una.
Ma è davvero così? A guardar bene non lo è affatto. E andando a ritroso nella carriera di quello che è il miglior portiere italiano di tutti i tempi si scopre come ai primi anni di Parma fosse stato etichettato come pararigori. Insomma, la verità sta nel mezzo anche in questo caso. Buffon non è certamente uno specialista nei rigori e i quasi cinque anni di astinenza col club (1° dicembre 2006-29 novembre 2011) sono più che sufficienti per confermare la tesi. Nella lunga carriera del portiere, però, il suo contributo dagli undici metri è stato notevole. Chiedere a Ronaldo, che si è visto parare per due volte la conclusione dagli undici metri, quando il numero uno all'epoca era un predestinato che difendeva i pali del Parma. Senza dimenticare che il campionato 2011/2012 se chiuso dalla Juventus come imbattuta un po' di merito va dato a Buffon, capace di neutralizzare il tiro di Totti negando alla Roma la possibilità di portarsi sul 2-1.
Vogliamo parlare di coppe europee? Champions League 1997/98, si gioca al Westfalenstadion Borussia Dortmund-Parma. I tedechi ottengono due rigori, dal dischetto prima Chapuisat e poi Möller. In entrambi i casi super-Buffon si supera. Sì, qualcuno dirà, ma nel dentro-fuori? Juventus-Real Madrid del maggio 2003, ci si gioca un posto nella finale di Champions. In un Delle Alpi strapieno Buffon para il rigore a Luis Figo e toglie ogni speranza alle merengues di andare in finale. Già, la finale: è derby contro il Milan, l'epilogo è ai calci di rigore: ne para due su cinque, uno a Seedorf (fantastico nella circostanza, poiché l'olandese calcio bene ed angolato) e su Kaladze. La colpa lì fu di Trezeguet (tanto per cambiare), Montero e Zalayeta.
Il Buffon "scarso" durante i calci di rigore raggiunge l'apoteosi in Nazionale. Non tutti si ricordano della conclusione parata ad Ahn dopo pochi minuti di Corea del Sud-Italia, visto l'epilogo. E nemmeno la parata su Mifsud a Malta, che poteva valere alla piccola isola il momentaneo pari e chissà, magari costare una figuraccia colossale in stile Haiti. Due, però, sono le parate decisive dagli undici metri in azzurro: Europei 2008, l'Italia è stata appena presa a pallonate dall'Olanda e deve cercare almeno di portare punti nella partita seguente contro la Romania, altrimenti si esce già dopo due partite. La partita è sull'1-1 quando a 8' dalla fine viene concesso un rigore ai rumeni. In pratica la fine è segnata. Dal dischetto però Buffon si supera e respinge il tiro di Mutu: l'Italia conquista un punto, respira e può giocarsi (con successo) la qualiificazione nella partita seguente contro la Spagna. Secondo episodio, Europei 2012: Italia-Inghilterra. Si va ai rigori dopo 120' dove le porte sono rimaste inviolate. Dal dischetto Montolivo e Young sbagliano. Tocca a Cole e Buffon c'è, intuisce, para. E consegna a Diamanti la conclusione che ci porta in semifinale. In fondo, a guardare bene, il ragazzo non è poi così male...