Palermo, una stagione da incubo. Ripartire da Perinetti e Sannino

Una stagione da incubo, da dimenticare e ripartire. Il Palermo dice arrivederci alla serie A, Maurizio Zamparini vuole risalire subito. Fatale la sconfitta di oggi contro la Fiorentina, che ha condannato la squadra alla matematica retrocessione. La vendetta dell'ex Guidolin mercoledì, il gol di chi come Luca Toni con la maglia del Palermo è diventato grande oggi. Ma la retrocessione non si è sancita in giornata.
Gli errori partono da lontano. Da un'estate in cui Zamparini non ha dato carta bianca a chi operava sul mercato, il caso più eclatante l'operazione Mesbah, che forse avrebbe dato più di un Dossena a mezzo servizio e alternandosi con Garcia sarebbe stato utile. L'algerino era ad un passo, i contratti erano firmati. Poi lo stop, la frenata dall'alto.

Un campionato cominciato sotto la guida di Sannino, duranto appena tre partite e silurato da un frettoloso Zamparini. Poi come se non bastasse anche il cambio del direttore, da Perinetti a Lo Monaco. Nel mezzo anche i cambi degli allenatori: con l'addio di Sannino dentro Gasperini, poi Malesani, ancora Gasperini e infine Sannino. Una serie di errori, unita all'impatto negativo dell'ex dirigente del Catania con società e squadra e un mercato che a conti fatti si è rivelato un flop. A calciomercato chiuso, il ritorno di Perinetti, che insieme a quello di Sannino ha ridato speranza ad un ambiente ed una squadra depressa e demoralizzata. Gli uomini da cui ripartire sono proprio loro due: il Direttore sa come costruire una squadra che vuole tornare in serie A e restarci a lungo, il curriculum parla chiaro. E Sannino, per come è tornato ha riacceso la luce, meriterebbe la conferma. Per ritornare in serie A e ricominciare un nuovo ciclo, magari senza sbalzi d'umore presidenziali. Obiettivo dimenticare. Dimenticare una stagione da incubo.