Sorrento-Avellino, le dichiarazioni di Papagni e Rastelli

Mastica amaro Aldo Papagni, trainer del Sorrento, al termine del derby perso con l'Avellino. Le ennesime sviste arbitrali che hanno penalizzato i rossoneri non gli sono andate proprio giù: "Abbiamo incassato quattro rigori contro e quattro espulsioni nelle ultime gare. Qualcosa non torna e c'è molto da recriminare. In campo già c'erano delle differenze tecniche, se poi si mettono anche certi episodi diventa durissima. Tralascio il primo rigore, inesistente, ma anche sul secondo Di Nunzio mi ha assicurato di aver tenuto il braccio attaccato al corpo. Il penalty negato poi a Konan era evidente. Alla squadra non posso rimproverare nulla. Ha messo tutto in campo, andando a pressare a centrocampo con costanza soprattutto su Arini. Nella ripresa c'abbiamo messo addirittura più cattiveria, insomma la reazione dei ragazzi mi è piaciuta. Siamo rientrati in campo con convinzione e si è visto dall'occasione capitata a Di Nunzio. Ora non piangiamoci addosso e ripartiamo. Chi cade e si rialza non ha mai fallito. Io sono certo che, con l'organico completo, ce la giochiamo con chiunque. Abbiamo lottato palla su palla, non ci siamo mai dati per vinti. Nel secondo tempo mi è piaciuta anche la lucidità dei ragazzi di andare a lottare sulle seconde palle. Poi è chiaro che il 3-1, arrivato per un rigore ingiusto, ha chiuso la gara. I play-out sono a portata di mano, dobbiamo credere fino in fondo nell'obiettivo salvezza perchè ne abbiamo le possibilità. E non deve mai mancare la determinazione vista oggi. Konan? Nell'ultima settimana l'ho visto bene, migliora sempre più.
Sarà disponibile a tempo pieno per la gara col Pisa". Di tutt'altro tenore le dichiarazioni di Massimo Rastelli, tecnico dell'Avellino: "Oggi mi è piaciuto l'approccio alla gara. Ho chiesto di andare in ritiro venerdì proprio perchè i giocatori capissero che non sarebbe stata una passeggiata. Poi lo è diventata in campo perchè ci abbiamo messo ferocia e determinazione come non mai. Altre volte siamo entrati più morbidi in campo. Il Sorrento è rimasto forse spiazzato dalla nostra partenza. I ragazzi erano consapevoli della posta in palio, e sapevano che si sarebbe potuto rosicchiare qualcosa al Latina. Poi la nostra curva ci ha dato la carica risolutiva, già dal riscaldamento. Abbiamo fatto un pressing asfissiante, solo dietro, avendo il vento a sfavore, non abbiamo letto qualche volta le traiettorie del pallone. Non era facile: il Sorrento in casa ha bloccato le grandi, tipo Perugia e Frosinone, perdendo solo in extremis col Latina. Gli episodi contestati? Sul primo rigore ero coperto, non saprei. Il secondo per me era netto, il fallo di mani era evidente, forse esagerata l'ammonizione a Di Nunzio e la sua conseguente espulsione. E devo ammettere serenamente che il rigore a favore del Sorrento c'era tutto. Anzi, stavo già temendo l'espulsione di Giosa. Non direi però che in questo campionato siamo stati sempre favoriti: dei rigori che ci hanno concesso, forse un paio sono stati generosi. La scelta di Millesi? Ciccio è un esempio per tutti, è una guida per il gruppo, un vero professionista. Lo scarso pubblico a Sorrento? Ai miei tempi eravamo una famiglia: noi giocatori, la società con Giglio e Castellano, ed i tifosi. Magari il risultato passava in secondo piano perchè eravamo tutti uniti. Forse lo scotto per aver fallito lo scorso anno la promozione si è fatto sentire nell'ambiente, ma bisogna sempre essere grati a chi oggi tiene in vita questa società".