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Torna l'età dell'oro? 40 milioni in pochi giorni: assalti e rischi

Torna l'età dell'oro? 40 milioni in pochi giorni: assalti e rischiTUTTO mercato WEB
© foto di PhotoViews
lunedì 28 gennaio 2013, 11:202013
di Gianluigi Longari

Nel mercato dell'austerity che regna sovrana, con l'Italia lontana anni luce dai lustrini e le paillettes che la avevano contraddistinta nella sua età dell'oro, questo atipico mercato di gennaio potrebbe segnare il punto della svolta definitiva a patto che gli investimenti effettuati facciano coincidere la funzionalità alla loro rarità. 40 milioni e passa saranno infatti quelli che la Milano del calcio andrà ad investire in questi ultimi 4 giorni per cercare di far svoltare le rispettive stagioni: un'esigenza paradossalmente più dell'Inter che sta davanti rispetto al Milan che insegue. Il ruolino di marcia dei rossoneri parla di squadra in salita ed in crescita, mentre invece i cugini nerazzurri non sanno più porre freno alla loro caduta libera. La scelta di strappare al mondo pallonaro Paulinho del Corinthians convince solo fino ad un certo punto per diversi motivi che perplimono al di lá del valore intrinseco del giocatore. Pagare 20 milioni dopo che in estate si era quasi chiuso a meno di 10 sembra follia, le esigenze tecniche avrebbero caratteristiche diverse (un regista) rispetto alle caratteristiche del brasiliano, si paga da top player un giocatore che per ruolo non fa la differenza. La scelta suicida di investire la gran parte del budget estivo per Alvaro Pereira fa da monito ineludibile.

Attenzione.
Alla stessa maniera il Milan rischia con Balotelli. Operazione certamente più affascinante rispetto a quella dei cugini ma certamente rischiosa per il rendimento del ragazzo in questa prima fase di stagione e per la vagonata di polemiche che fanno da corollario al personaggio. Inserirlo in una macchina che ha preso a funzionare alla perfezione è un rischio enorme, così come restringere gli spazi all'ottimo Niang messosi in luce sino ad ora. Forse anche in casa Milan le esigenze sarebbero state altre.