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Torres, D'Adderio il capro espiatorio. Cari la speranza di riscatto

Torres, D'Adderio il capro espiatorio. Cari la speranza di riscattoTUTTO mercato WEB
© foto di Salvatore Monteverde
sabato 19 ottobre 2013, 07:052013
di Stefano Sica

E' durata solo tre mesi l'avventura di Fulvio D'Adderio sulla panchina della Torres. Si volta pagina, quindi, con l'avvento di Marco Cari. Il trainer laziale dovrà provare a risollevare il morale di un ambiente un po' sfiduciato e le sorti di un club novizio e nato sulle ceneri della gestione targata Antonello Lorenzoni. E, con ogni probabilità, l'oramai ex allenatore rossoblù ha pagato oltremisura proprio questa riorganizzazione societaria che ha rallentato il decollo del proprio progetto tecnico. Non si può dire, infatti, che l'era Capitani fosse cominciata nel migliore dei modi al momento dell'avvento di D'Adderio. Intanto, la problematica legata al ritiro, organizzato a Tempio proprio sotto l'impulso del trainer dopo che il club aveva pensato di svolgerlo addirittura in sede. Quindi la lentezza e l'incertezza nella costruzione dell'organico con l'impegno diretto dello stesso D'Adderio nella scelta di alcuni elementi tra i quali Bonvissuto, Guerri, Cortellini o Cabeccia. Numericamente, poi, la stessa rosa a disposizione di D'Adderio è sempre stata esigua, lontana dal normale obiettivo di un gruppo assestato sui 24-25 elementi. L'ex allenatore del Catanzaro, dopo l'esonero, ha preferito non esporsi in polemiche. Con grande signorilità. E lasciando a poche righe il proprio commiato da Sassari.

Nonostante questo la squadra, prima della débâcle col Santarcangelo, aveva mostrato segni netti di ripresa, incamerando 5 punti in 3 partite. E non registrando alcun infortunio muscolare, merito, oltre che di D'Adderio, anche dello staff tecnico e sanitario. Eppure neanche questo sussulto ha spinto la dirigenza a confermare la fiducia in un tecnico che, nella stagione precedente, aveva conseguito una salvezza brillante a Catanzaro in una situazione vicina al collasso. Il ruolo di D'Adderio, infatti, è stato in bilico praticamente dall'inizio del torneo. Inspiegabilmente. Come inspiegabili sono sembrati i comunicati societari, nei quali prima si invitava il tecnico alle dimissioni e poi si attribuiva il sollevamento dall'incarico a "motivazioni di opportunità relative alla situazione di tensione venutasi a creare intorno alla figura del mister D'Adderio", delle quali non sarebbe stato "consapevole" e che non avrebbe reso possibile "il sereno svolgimento delle attività". Cari, in questo senso, avrà bisogno di una diversa fiducia e più convinta collaborazione da parte del club di Via Coradduzza. Anche perché alla Torres, più che cambi tecnici, servono tranquillità e rinforzi veri per dare una svolta al proprio campionato. Di questo lo stesso ex allenatore del Barletta è parso consapevole.