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Barça che vince non si cambia. Ma solo nei giovani

Barça che vince non si cambia. Ma solo nei giovaniTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 15 aprile 2014, 07:452014
di Andrea Losapio

Grande vittoria per il Barcellona, nella settimana peggiore della sua storia calcistica recente. Sconfitta contro l'Atletico Madrid ed eliminazione dalla Champions per effetto del gol di Koke, poi sconfitta con il Granada nel sabato di campionato e addio al primo posto nella Liga. Insomma, sette giorni in cui il Tata Martino non ci ha capito molto e, in pochissimo tempo, le indiscrezioni sul possibile arrivo di Jurgen Klopp in panchina sono subito diventate realtà. Peccato che il tecnico del Borussia Dortmund ha detto più volte di volere rimanere nella sua città per ancora parecchio tempo, perché non si diverte ad allenare i più forti ma solo a diventarlo: dopo esserlo stato per due stagioni con i suoi gialloneri è arrivato in finale di Champions - l'anno scorso - e ha inflitto in una settimana sonore lezioni a Real Madrid e Bayern Monaco, giocando con ragazzini che non sono i campioni (ora affermati) che hanno perso onorevolmente la finale di Wembley contro i bavaresi.
In più è arrivata la decisione, da parte della FIFA, di sospendere per due sessioni di calciomercato la possibilità di tesserare nuovi acquisti. Così i vari scontenti, da Alexandre Song a Mascherano, potrebbero dovere rimanere per forza, onde evitare lo scadimento di una rosa che ha salutato la Champions ai quarti di finale meritatamente, contro un club che spende decisamente meno dei blaugrana.


Peccato che quello che dovrebbe - condizionale d'obbligo poiché il Barça vorrebbe vedere cancellata (o quantomeno ridotta) la pena - essere un problema grosso causa mancanza di contrattazioni potrebbe invece dimostrarsi un'opportunità. La vittoria della Champions League giovanile, con un secco 3-0 al Benfica (e doppietta dell'attaccante Munir el Haddadi) dà il giusto lustro a una squadra che, a Milano, era riuscita a battere 6-2 il Milan, al Breda di Sesto San Giovanni. Lì c'era pure Sanabria, ora al Sassuolo (potrebbe diventare la carta della disperazione?) ed era forse la stella più lucente dell'intero Barça. Però questi ragazzini terribili potrebbero rinforzare la prima squadra, crescendo più rapidamente di quanto consentito da una squadra imbottita di campioni anno dopo anno. Così il Barça che vince, nei giovani, non dovrebbe cambiare. Sicuri che tutti i mali vengano per nuocere?