Cesena, Lugaresi: "Noi non un pesce piccolo, bensì uno squaletto"

Il presidente del Cesena Giorgio Lugaresi ha rilasciato un'intervista al PSportivo. Queste le sue dichiarazioni: "In occasione della prima riunione di lunedì scorso, ho provato un sentimento di ritrovamento nei confronti di numerose figure dirigenziali che ho avuto modo di conoscere di persona quando la Lega assemblava, a suo tempo, sia la massima serie che la cadetteria: Galliani e Lotito, per esempio, ma ne potrei citare anche altri. Ho avuto anche il piacere di venire a contatto per la prima volta con persone di grande caratura che non avevo ancora avuto modo di conoscere personalmente, quali Andrea Agnelli e Ferrero. Paradossalmente, rimasi maggiormente disorientato quando, lo scorso anno, presi parte alla prima riunione di Lega Serie B: guardandomi attorno mi resi conto che non conoscevo praticamente nessuno. Il Cesena non solo non è un pesce piccolo, ma soprattutto non può permettersi di esserlo. Ritengo che il mio Cesena abbia molte e tante più probabilità di sopravvivere rispetto a un pesce rosso. Nella prospettiva del Cavalluccio, il prossimo anno dovremo cercare di essere uno squaletto in grado di difendersi. Un piccolo squalo non può, certamente, prescindere dalla protezione dei pesci più grossi. In altri casi, è costretto a ripiegare in anfratti in cui viene notato poco.
Ma un piccolo squalo è anche consapevole di essere in grado di tutelarsi, se si sente attaccato dall'esterno, e usa le sue potenzialità per mordere quando è doveroso farlo. Il comune denominatore della Lega A sta nella componente dei singoli che la caratterizzano: anche a distanza di anni, più o meno, le facce sono rimaste sempre quelle, dal momento che i grandi club e le medio-grandi realtà del nostro calcio rappresentano e rappresenteranno elementi quasi imprescindibili e onnipresenti nel panorama della serie A. La principale differenza che ho riscontrato nelle caratteristiche della Lega odierna rispetto a quella del passato sta nell'evoluzione avutasi in merito ai contenuti discussi. Oggigiorno, infatti, si parla solo ed esclusivamente di soldi. La tematica finanziaria è a tal punto predominante che si dimentica di porre la giusta attenzione su questioni fondamentali, come quella delle tifoserie. Che il Presidente della Lega, Beretta, non abbia detto nulla in merito alla drammatica vicenda di Ciro a Napoli mi sembra davvero inappropriato. Mi sarei pronunciato in prima persona, per esprimere vicinanza e cordoglio alla famiglia di Esposito, ma eravamo d'accordo che a parlare sarebbe stato Beretta. Probabilmente Matarrese, seppur con i suoi difetti, non si sarebbe dimenticato di esprimersi appositamente in una doverosa occasione come questa".