Lupa Roma tra i pro, Morini: "Dedicato a Servi"
Il calcio romano è ormai da troppi anni orfano di una terza squadra che si accompagni al tradizionale binomio Lazio-Roma. Dal 2011, quando l'Atletico Roma, erede della Cisco e della Lodigiani, non si iscrisse al campionato dopo aver sfiorato la promozione in B.
Questa mancanza è ora compensata dalla Lupa Roma che ha vinto in maniera trionfale il girone G della serie D ed è tornata in Lega Pro a distanza di 34 anni, quando ancora si chiamava Lupa Frascati. Merito di un organico di lusso che vanta, tra gli altri, anche l'ex Lecce Diamoutene.
La redazione di TMW ha contattato Emanuele Morini (32), vecchia conoscenza del calcio professionistico con una lunga militanza in Lega Pro ed esperienze importanti in Inghilterra, Grecia e Bulgaria, tra i protagonisti di questa cavalcata storica.
Un trionfo non certo venuto per caso
"Il progetto era chiaro, il presidente Cerrai aveva dichiarato la sua volontà di vincere il torneo ed ha acquistato giocatori di categoria superiore. Certo, un conto sono i buoni propositi, un'altra è metterli in pratica, ma noi siamo stati bravi e ci siamo riusciti".
Quando avete capito che ce la potevate fare?
"Noi siamo stati in testa per quasi tutto il tempo, ad un certo punto abbiamo accumulato un ritardo di cinque punti ma non abbiamo mai mollato e ci siamo ritrovati. La partita in trasferta contro il Latte Dolce, persa immeritatamente per 2-1, è stata il punto di svolta perchè da allora non abbiamo piu' perso ed abbiamo incanalato una serie di vittorie che ci hanno riportato in vetta".
Il ricordo del vostro capitano Andrea Servi è stata una spinta decisiva
"Sì, specialmente per me. Siamo cresciuti insieme alla Roma, anche se era piu' piccolo di me di due anni, poi siamo stati insieme a San Benedetto, anche gli altri ragazzi che lo hanno vissuto poco rispetto a me hanno capito che persona fosse, abbiamo perso veramente un angelo. Questa vittoria è dedicata a lui".
Sei soddisfatto della tua stagione?
"Sì, sono il capocannoniere della squadra con 15 reti, sono contento sopratutto perchè le mie reti sono state utili in termini di punti, avrei voluto giocare un pò di piu' ma per infortunio ho saltato dodici partite, ma è stato un gran campionato".
Un anno fa eri in serie B bulgara con il Sumen di Piccioni
"Esatto, poi si è sfasciato tutto, sarebbero dovuti subentrare degli imprenditori italiani ma poi la trattativa non è andata a buon fine ed a marzo scorso sono tornato in Italia, qui alla Lupa Frascati, precedente denominazione della Lupa Roma".
Quale sarà l'obiettivo della Lupa in Lega Pro?
"Il Presidente ha detto che la squadra punterà a salvarsi, mi sembra normale visto che siamo una matricola ed il salto dalla serie D alla Lega Pro unica è grande, sarà un anno difficile e credo che mantenere la categoria costituirà l'obiettivo".
Per te sarebbe il ritorno al professionismo italiano dopo Foggia, dunque rimani alla Lupa?
"Ad oggi posso dirti di sì, non c'è ancora il nero su bianco ma nei prossimi giorni ci metteremo intorno ad un tavolo, spero e credo di rimanere. Qui c'è una grande organizzazione, staff sanitario e tecnico di livello, gli impianti verranno ampliati, è un bel progetto".
E l'emozione di giocare al Flaminio, come si prospetta, sarà grande
"Non so ancora se giocheremo in quell'impianto, l'ho letto oggi sui giornali, tra l'altro io vi ho già giocato, ma l'emozione maggiore sarà essere la terza squadra della Capitale. Dopo Roma e Lazio ci siamo noi, incredibile! Se staremo al Flaminio sarà bello, ma se andremo da un'altra parte sarà bello comunque".
Da romanista, giocare nella Lupa Roma ti dà ancora piu'soddisfazione...
"Vero, la Lupa Roma ha una storia un pò particolare, i nostri colori sociali uniscono quelli di Roma e Lazio, ma nel logo viene rappresentata una lupa al di sopra di un'aquila, come se la stesse per mangiare (ride, ndr), siamo una squadra di romanisti, a partire dal Presidente".
E come tifoso giallorosso quest'annata ti ha entusiasmato
"Sì è stata una grande stagione, peccato che sulla sua strada ha trovato una grande Juventus, altrimenti avrebbe meritato di vincere lo scudetto. Ma già arrivare in Champions League dopo un anno dove ha cambiato allenatore e giocatori è un grandissimo risultato, poi la Roma è una delle poche squadre in Italia a saper giocare a calcio. Ha un gioco molto europeo, infatti spero che il prossimo anno in Europa possa farsi valere".
La Lupa Roma, oltre ai nomi importanti, ha anche un bel parco di giovani promesse
"Esatto, ce ne sono diverse, da Pasqualoni a Celli, da Lorenzo Cerrai al terzino Forti, con in aggiunta altri ragazzi piu' piccoli che hanno giocato meno ma che cresceranno bene".